Udine, 21 set - Il Consiglio delle Autonomie locali (Cal) raggiunge l'intesa all'unanimità sullo schema di disegno di legge "Modifiche alla Legge regionale 11 agosto 2010, n. 14...
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L'esponente regionale ha ricordato i 15 articoli, ripartiti in due capi, del ddl sui carburanti con cui la Regione rafforza la propria facoltà ad incrementare la misura dei contributi per i carburanti in relazione della vicinanza dei Comuni al confine. In questo senso, è attribuito alla Giunta il potere di incrementare la misura dei contributi in ragione della posizione territoriale dei Comuni entro i 10 km dai confini di Stato (restano invariate le attuali Area 1 e 2).
Il ddl prevede anche un passaggio graduale alla digitalizzazione del sistema di accesso ai contributi, attualmente basato sull'utilizzo di apparecchi Pos in dotazione presso gli impianti di distribuzione dei carburanti e di identificativi costituiti da carte a microprocessori. Il sistema digitale non sostituirà subito quello in vigore oggi; ci sarà, infatti, un periodo di transizione della durata di un anno in cui i due regimi funzioneranno in parallelo. Il nuovo sistema di accesso digitale entrerà a regime come sistema esclusivo, a partire dall'1° gennaio 2024 e utilizzerà applicazioni installabili sui dispositivi mobili dei beneficiari e dei gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti che consentiranno di effettuare e registrare tutte le operazioni necessarie all'erogazione del carburante e alla fruizione del contributo in tempo reale, con un evidente semplificazione delle operazioni sia in capo ai gestori sia a carico della pubblica amministrazione.
L'esponente della Giunta regionale ha precisato la necessità di aggiornare la legge regionale 14/2010 anche in virtù del progresso tecnologico e dello scenario congiunturale mondiale. Ma ha altresì precisato la decisione di mantenere inalterati i principi e l'assetto fondante della norma del 2010, che hanno consentito allo Stato italiano di prevalere nel ricorso della Commissione europea respinto dalla Corte di giustizia dell'Ue che ha ritenuto che la Commissione "non ha sufficientemente dimostrato che la Repubblica italiana (…) abbia istituito una riduzione delle accise, sotto forma di rimborso dell'imposta versata, né di conseguenza che tale Stato membro sia venuto meno agli obblighi adesso incombenti in forza degli articoli 4 e 19 della direttiva 2003/96". ARC/LP/gg
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Il Gazzettino