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Udine, 23 apr - Gli scarti della manutenzione del verde, pubblico o privato che sia, non sono esclusi dalla disciplina sui rifiuti e quindi come tali devono essere gestiti; non possono essere considerati quali "sottoprodotti" perchè non derivanti da un processo produttivo, ai sensi delle normative vigenti.
Lo ha precisato l'assessore alla Difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile del Friuli Venezia Giulia, rispondendo quest'oggi a un'interrogazione in Aula.
A beneficio dei componenti il Consiglio regionale, l'esponente dell'Esecutivo ha, in sintesi, ricordato che lo scorso 10 marzo ha incontrato i rappresentanti delle categorie con i quali ha condiviso un percorso volto alla risoluzione del problema, per salvaguardare la competitività delle aziende e limitare attività illecite che sono state segnalate in tema di rifiuti.
La Regione, infatti, non può agire in maniera diretta perché la questione dipende dal ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica; in questo contesto normativo, può però chiedere al Governo che si adoperi per la modifica della direttiva europea 2018/851 su tali aspetti, in analogia a quanto fu fatto per arrivare alla formulazione dell'attuale articolo 185 (comma 3) del Decreto legislativo 152/2006 in materia di sedimenti in ambiente acquatico. ARC/PT/ma
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Il Gazzettino