​Seicento sassi dipinti. «Il regalo delle donne friulane agli alpini»

Seicento sassi dipinti. «Il regalo delle donne friulane agli alpini»
UDINE - Da un'artista dei sassi a una decina. Da cinquanta opere su pietra dedicate agli alpini a quasi seicento. L'operazione "un sasso per un sorriso" nella...

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UDINE - Da un'artista dei sassi a una decina. Da cinquanta opere su pietra dedicate agli alpini a quasi seicento. L'operazione "un sasso per un sorriso" nella sua versione "Adunata Edition" ha raggiunto proporzioni inimmaginabili. In questi giorni le creatrici dei piccoli regali dipinti pensati per le Penne nere e i loro sostenitori hanno iniziato a diffonderli. Anzi, a «seminarli» come si dice nel loro gergo. «Ognuna li seminerà in luoghi diversi e in tempi diversi», spiega Cristina Perini, 62 anni, di Udine, che ha dato il "la" all'operazione Adunata, pubblicando sul gruppo "Un sasso per un sorriso (Originale)" i suoi primi lavori a tema alpino, dalle coccinelle da taschino alle portatrici carniche. E alla fine le è riuscita un'operazione in grande stile. «Peccato che siamo partite tardi. All'inizio, non c'era un grande entusiasmo. Ma io sono una che non molla l'osso e alla fine si sono mobilitate tutte e hanno cominciato a produrre. Così siamo arrivati a questi numeri. Penso che raggiungeremo quota seicento sassi». Ambiti, ambitissimi, a giudicare dai post sui social. Almeno 177 (ma il conto andrebbe aggiornato, perché Cristina è una stakanovista) sono di mano della stessa Perini, che, come ha raccontato al Gazzettino, grazie ai sassi è rinata «all'ultimo respiro» dopo «una malattia terribile» e un trapianto di fegato.

LE AMICHE
«Ne sto facendo degli altri. Non riusciamo a fermarci», confida infatti Cristina. A lei si sono aggiunte una decina di amiche, che vuole citare una per una: «Gloria Matiz, Elisabetta Colussi, Lucia Fusco Eleonora Artico, Fabiana Sacher, Anna Del Fabbro, Marisa Franceschinis, Nives Cozzo, Romina Sant, Elisabetta Liberale e Lilly Patti». «Stiamo scaglionando le "semine". Martedì c'erano ancora pochi alpini e ne ho lasciati solo una decina. Un'altra amica ne aveva seminati altri. Vorremmo raggiungere anche gli accampamenti. Siamo orgogliose del risultato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino