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«La scuola tornerà in presenza e in sicurezza il prima possibile. Abbiamo tenuto aperto il I ciclo fino allo stremo». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi intervenuto a Uno Mattina su Rai 1.
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«Bisogna essere ancorati alla realtà: le scuole del primo ciclo le abbiamo tenute aperte fino allo stremo, anzi le scuole non hanno mai chiuso. Abbiamo tenuto i piccoli in presenza fino a che è stato chiaro che questo virus poteva colpire anche loro: chiudere è stato un atto di responsabilità del governo. E stiamo lavorando per riportarli in presenza il prima possibile in sicurezza».
«Non è stata una decisione a cuor leggero - ha sottolineato Bianchi -ma l'abbiamo fatta con senso di responsabilità e con tutto il supporto tecnico che ci è stato offerto in questa situazione per prendere scelte motivate e ragionevoli.
Pericolo varianti
«Questa non è la terza puntata della storia, è una storia nuova: il virus è cambiato, è la variante inglese e questa colpisce i bambini, non li esclude com'era nel primo giro. Sono a rischio i nostri figli e nipoti: quindi con grandissima difficoltà, ma con grande responsabilità, abbiamo dovuto mettere quest'altra bandiera rossa. C'è un pericolo e lo affronteremo tutti insieme».
«La scuola è al centro: fin da questa settimana bisogna mettere più risorse. Per gli insegnanti, per le strutture scolastiche, per garantire il diritto alla studio. Senza queste risorse il Paese non cresce, e ciò riguarda non solo chi va a scuola ma tutti noi».
Dad
«In questo anno i nostri insegnanti hanno lavorato moltissimo. Hanno fatto tantissime esperienze. La Dad non è quella dell'anno scorso, ci sono molte esperienze e noi diffonderemo le buone esperienze di questo periodo per dimostrare che i nostri insegnanti hanno sempre tenuto la porta aperta e il contatto con i loro ragazzi».
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