Omicron, Zaia: «Sui vaccinati il virus si sta "raffreddorizzando"». Record di contagi in Veneto (+7.403), ma meno ricoveri

«Davanti a oltre 7mila contagiati nelle 24 ore, che non abbiamo mai avuto, abbiamo un terzo di ospedalizzazioni»

Nuovo record di contagi in Veneto, dove oggi si registrano 7.403 nuovi casi di positività al Covid. I decessi sono 29. «Abbiamo oltre 7 mila...

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Nuovo record di contagi in Veneto, dove oggi si registrano 7.403 nuovi casi di positività al Covid. I decessi sono 29. «Abbiamo oltre 7 mila contagiati, sono tantissimi positivi, mai così nella storia di questi 22 mesi», commenta Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. «Però abbiamo una ospedalizzazione - osserva - che è un terzo del periodo peggiore: 178 persone in terapia intensiva, delle quali almeno l'80% non vaccinate, mentre nelle corsie abbiamo circa 1.200 pazienti, e uno su due non è vaccinato».

Zaia: «Sui vaccinati il virus si sta "raffreddorizzando"»

«Risulta anche a noi che la variante Omicron si stia "raffreddorizzando" sui vaccinati rispetto a Delta, perchè davanti a oltre 7mila contagiati nelle 24 ore, che non abbiamo mai avuto, abbiamo un terzo di ospedalizzazioni», aggiunge Zaia. «Vuol dire innanzitutto che il vaccino funziona - rileva -, secondo che se ci sono vaccinati che si infettano comunque si limita a sintomi da paucisintomatico. Questo è il grande vantaggio: se oggi non avessimo i vaccinati saremmo chiusi e tutto il giorno a contare i morti».

Record di contagi in Veneto (+7.403), ma meno ricoveri

«Ricordo che i non vaccinati - puntualizza Zaia - rappresentano solo il 13% della popolazione». Tutte considerazioni che portano il governatore del Veneto a rivolgere un appello al governo: «Ne ho già parlato ieri sera con il ministro Speranza - annuncia - affinchè si modifichi il sistema in base alle caratteristiche dello scenario: noi non possiamo andare al collasso con i tamponi, perchè questo è il vero tema, quando potremmo per esempio prevedere che i vaccinati non facciamo la quarantena».

Zaia dice di sperare che il Comitato tecnico-scientifico dia un parere positivo e che dall'altro «si possa ridurre anche il numero di tamponi. Il contatto stretto, il bambino ad esempio che è in un'aula con un positivo non ha nessun senso, a mio avviso, che vada a fare un tampone per poi comunque restare in quarantena, per poi comunque fare un tampone alla fine». Il Presidente del Veneto sostiene che bisogna prendere atto «che è inutile continuare con questo sistema».

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Il Gazzettino