«Abbiamo informato la Commissione europea senza che questo comportasse criticità». Così Giorgia Meloni al Messaggero ha smentito le voci secondo cui l'Ue sarebbe stata colta di sorpresa dal patto Roma-Tirana sui migranti, l'accordo siglato a palazzo Chigi con Edi Rama con cui si prevede di costruire in Albania due centri di permanenza per ospitare temporaneamente chi viene salvato da imbarcazioni italiane nel Mediterraneo.
L'accordo
I dettagli delle interlocuzioni con Bruxelles non sono stati resi noti. Quel che è certo è che la Commissione Ue, dopo l'annuncio, ha confermato di essere stata messa a conoscenza del piano.«Siamo stati informati di questo accordo», il commento fatto filtrare da palazzo Berlaymont, anche se «non abbiamo ancora ricevuto informazioni dettagliate: l'accordo operativo deve ancora essere tradotto in legge dall'Italia e ulteriormente implementato». Poi il monito: «È importante che qualsiasi accordo di questo tipo rispetti pienamente il diritto comunitario e internazionale».
Ma al netto delle eventuali riserve tecniche della Commissione su specifici aspetti del protocollo - che potranno essere fatte notare solo quando a Bruxelles arriveranno i testi di attuazione dell'accordo -, Roma non nasconde l'ottimismo.
L'avvertimento
Insomma: da Bruxelles, in attesa di conoscere i dettagli, non sono arrivate obiezioni di merito. Se non un generico avvertimento al rispetto del diritto internazionale e comunitario (il che, peraltro, è apparso scontato a chi ha seguito il dossier). Il che ha dato il via alla firma del patto. Che entrerà in vigore «entro la primavera del 2024». E al governo sono certi che per allora, anche grazie a un confronto con le istituzioni europee che non si è certo chiuso ieri, ai dubbi e ai nodi da sciogliere sulla concreta gestione dei due centri sotto giurisdizione italiana si sarà data ampia risposta.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino