Meloni a L'Aquila: «Raddoppio della linea Roma-Pescara si farà, trovati i fondi. Agricoltori? Difesi prima della protesta»

Il presidente del Consiglio Giorgia a L'Aquila per la firma a L'Aquila dell'Accordo di coesione e sviluppo tra governo e regione Abruzzo

Meloni a L'Aquila: «Raddoppio della linea Roma-Pescara si farà, trovati i fondi. Agricolotri? Difesi prima della protesta»
«Voglio annunciare che» il raddoppio della linea ferroviaria «Roma-Pescara si farà, che grazie al lavoro dei ministri Salvini e Fitto il governo ha...

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«Voglio annunciare che» il raddoppio della linea ferroviaria «Roma-Pescara si farà, che grazie al lavoro dei ministri Salvini e Fitto il governo ha individuato tutte le risorse che servono a valere sui fondi di coesione, compresi i 100 milioni del 2023, e nei prossimi giorni il Cipess sarà convocato» per le delibere. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla firma a L'Aquila dell'Accordo di coesione e sviluppo tra governo e regione Abruzzo ricordando che all'interno del Pnrr «l'opera non si sarebbe potuta concludere» e che «con coraggio» il governo ha «stralciato il finanziamento» da 620 milioni e cercato i fondi altrove.

 

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La protesta dei trattori

Con la rinegoziazione del Pnrr «abbiamo liberato 3 miliardi di euro per le aziende agricole, perché da molto prima che ci fossero le manifestazioni e si scendesse in piazza questo governo ha difeso il comparto agricolo da alcune scelte troppo ideologiche che rischiavano di perseguire la transizione verde rischiando di produrre una diversificazione industriale», ha aggiunto Meloni.

 

Fondi coesione

«Quando siamo arrivati al governo abbiamo fatto un approfondimento dello stato delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione, risorse principe per combattere le disparità e i divari tra i territori: molte risorse, cofinanziamento, cicli pluriennali di finanziamento, che non sempre si riuscivano a spendere e non sempre a spendere tutti. Nella situazione in cui ci troviamo in cui le risorse mancano sempre, averle e non spenderle non ce lo possiamo permettere». Così il presidente del Consiglio ricordando che della programmazione 2014-2020 «su 126 miliardi ne risultavano spesi al 2022 46». «Invece di reiterare un meccanismo che aveva dei problemi di funzionamento, prima abbiamo attuato un confronto con tutte le Regioni» per fare «scelte strategiche diverse» e poi sono stati istituiti con il decreto Sud «gli accordi di sviluppo e coesione», con priorità «condivise» da regioni e governo, anche per «evitare sovrapposizioni»

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Il Gazzettino