Al G20 debutta il nuovo modello economico di Draghi e Biden

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ROMA “Promuovere una ripresa più equa” e spingere perché i vaccini arrivino il prossimo anno anche ai Paesi più in difficoltà. La...

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ROMA “Promuovere una ripresa più equa” e spingere perché i vaccini arrivino il prossimo anno anche ai Paesi più in difficoltà. La ‘drag-economics’ e il nuovo modello di sviluppo delle economie occidentali prende forma durante la prima giornata di lavoro del G20 e parte da un principio di realismo.  Un debutto favorito anche dalla sintonia emersa con il presidente USA Joe Biden nel corso del bilaterale a Palazzo Chigi avvenuto ieri.

Nella prima sessione dei lavori Draghi è partito dalla constatazione che mentre l’Occidente sviluppato ha una percentuale di vaccinati sopra il 70%, nel resto del pianeta si viaggia ad una media del 3% che rende molto più complicato per molte nazioni povere uscire dalla crisi innescata dalla pandemia.

L’attenzione ai Paesi più deboli diventa al forum che si svolge nella Nuvola dell’Eur, cura per le categorie più svantaggiate. 

Le donne sono state citate da Draghi poco dopo che il summit ha condiviso l’applicazione di una tassa minima globale del 15% alle imprese che hanno un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. 

La prima sessione del G20 si conclude con una condivisione della linea illustrata da Draghi. Ovvero che per arrivare ad una equa ripresa è necessario abbattere le diseguaglianze fra Paesi ad alto e basso reddito nella disponibilità e nella distribuzione dei vaccini. 

L'obiettivo posto dall'Oms prevede di vaccinare almeno il 40% della popolazione globale entro il 2021 e almeno il 70% della popolazione globale entro il 2022. Un obiettivo che è stato annunciato da Draghi nel suo discorso introduttivo ed è stato condiviso da tutti i leader.

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Il Gazzettino