Famiglia, Di Maio non usa giri di parole e accusa: «Qualcuno prova a sabotare decreto, non ci stò». «Io lo dico forte e chiaro: sulle famiglie si...
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«Questo vale per l'Autonomia. Ci sediamo e ragioniamo. Vale per il salario minimo, che noi vogliamo fissare ad almeno 9 euro lordi l'ora. Ci sediamo e ragioniamo. Voglio dire, ci siamo persino seduti al tavolo quando bisognava allontanare Siri, indagato per corruzione. Il presidente Conte lo ha ascoltato per ore, poi ha preso una decisione. C'è una cosa però su cui non transigo. Una su cui non voglio discutere. Sono gli aiuti alle famiglie!», ammonisce Di Maio. «In queste ore qualcuno sta provando a sabotare il decreto che abbiamo preparato insieme al Forum delle Famiglie solo per creare dei problemi al sottoscritto e al MoVimento 5 Stelle. Con la paura che possa passare per una nostra misura e quindi - nella ottusa e calcolatrice testa di qualcuno - come un nostro successo in vista delle europee, si sta facendo di tutto per rallentarlo. Io lo dico forte e chiaro: sulle famiglie si regge il futuro di questo governo», scandisce il leader del M5S.
Il ministro Fontana: decreto senza coperture, da Di Maio bugie. «Leggo dal documento della Ragioneria dello Stato che il decreto che ha presentato Di Maio, e sul quale ha scatenato forti accuse nei miei confronti e nei confronti della Lega, non avrebbe le coperture.
Documento della Ragioneria dello Stato: criticità sulle coperture del fondo. Sulle coperture per il decreto Famiglia esistono delle criticità in quanto il Fondo per la natalità è finalizzato a utilizzare risorse - derivanti da reddito di cittadinanza - nell'anno corrente ma, ai fini della competenza di bilancio, innesca uno sconto che ricade sul bilancio dell'anno successivo. È questo il senso del parere della Ragioneria Di Stato, un documento che circola in ambienti parlamentari della maggioranza e che sarebbe finito sul tavolo del pre-consiglio di questo pomeriggio.
«L'utilizzo delle risorse, una volta affluite nel Fondo, deve avvenire con pagamenti entro l'anno di competenza dell'originario stanziamento di bilancio, altrimenti, se utilizzati in anni successivi comporterebbero nuovi e maggiori oneri in termini di fabbisogno e indebitamento netto da compensare sui saldi di finanza pubblica», si legge nel documento secondo cui la «tempistica risulterebbe ulteriormente aggravata se le risorse del Fondo per il reddito di cittadinanza siano già state versate dal Ministero del Lavoro al conto di Tesoreria centrale intestato all'Inps». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino