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Coronavirus, il ministro Speranza: «Un piano per l'emergenza messo a punto all'inizio di febbraio»

Coronavirus, a febbraio scorso il ministero della Salute ha elaborato uno studio, discusso dal Comitato tecnico scientifico, «su ciò che sarebbe potuto avvenire a seguito di un'epidemia massiccia» da SarsCov2, con «una serie di variabili, per prepararsi ad una eventuale emergenza e capire come intervenire». Lo ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a 'Carta bianca' su Rai3. È «un merito del governo aver elaborato questo studio, per capire come intervenire», ha sottolineato. 


Coronavirus e smog: studio rivela che le città più colpite sono quelle più inquinate

Le cose, ha detto Speranza, «non stanno esattamente come sono state raccontate. Con la task force abbiamo redatto uno studio ipotetico su cosa sarebbe potuto succedere nel paese dinanzi ad un arrivo massiccio del contagio, e sono state indicate anche delle misure di reazione che il governo avrebbe dovuto mettere in campo dinanzi a potenziali focolai e penso che sia stato un merito del governo avere elaborato tale studio». Il 21 febbraio «quando per la prima volta io con un'ordinanza insieme al presidente Fontana ho definito la zona rossa di Lodi, così complicata, se eravamo pronti - ha rimarcato il ministro - è esattamente perchè avevamo fatto uno studio nel mese di febbraio».

 «Se non fossimo intervenuti con grandissima durezza - ha detto il ministro - il prezzo che il paese avrebbe dovuto pagare anche in termini di vite perdute sarebbe stato molto più salato. In tanti dicevano che l'Italia stava esagerando ma dopo poche settimane la grande maggioranza dei paesi hanno adottato - ha concluso - le stesse misure elaborate in questo piano».
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Il Gazzettino
Coronavirus, a febbraio scorso il ministero della Salute ha elaborato uno studio, discusso dal Comitato tecnico scientifico, «su ciò che sarebbe potuto avvenire a seguito di...