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«Ci confronteremo nel merito e vediamo se ci sono le condizioni per andare avanti più forti di prima». Il premier Conte sembra non escludere nulla. Quel che è certo è che non accetta ultimatum da Matteo Renzi. Il confronto atteso per domani è quello con Italia Viva, che ha minacciato di far cadere il governo se non ci sarà un dietrofront su almeno due punti: la task force per gestire i 209 miliardi di fondi Ue e il Mes sanitario. L'incontro nell'ambito della verifica di governo è slittato dalle 9 alle 18 di domani per impegni istituzionali del presidente del Consiglio.
Conte: Renzi non ponga ultimatum sul Mes, è da irresponsabili
«Italia Viva è un compagno di viaggio.
«Un governo - sottolinea Conte - non può andare avanti senza la fiducia di tutte le forze politiche di maggioranza, ciascuna forza politica ha la massima dignità. Se non ci fosse questo sostegno, è inutile sottolineare quali sarebbero le conseguenze». Il rimpasto? «Se ci sono delle richieste, del malessere, è giusto ascoltarli e comprenderli, per ciascuna forza politica. Dopodiché ci confronteremo tutti insieme».
Sul nodo della task force Conte ribadisce: «La norma sulla cabina di regia non è scritta, se qualcuno pensa che è fatta dagli amici degli amici questo con me non potrà accadere. L'Ue ci chiede un minimo di struttura che possa garantire un monitoraggio accurato, non la gestione della spesa. Come estrema ratio dobbiamo pensare a una clausola di salvaguardia» per «l'obiettivo della speditezza. Proposte migliorative? Le attendo, le attende il Paese».
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