Emanuela Tumbarello, morta la dottoressa di Palermo: premiata per aver salvato la vita di una bambina migrante

Aveva 50 anni, lascia due figli

Palermo, morta la dottoressa Emanuela Tumbarello. Il ministero le aveva dedicato un encomio quando salvò la vita di una bimba di due anni
È morta a Palermo Emanuela Tumbarello. Era un medico rianimatore all'ospedale Civico. Aveva 50 anni e lascia due figli. Apprezzatissima negli ambienti sanitari del...

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È morta a Palermo Emanuela Tumbarello. Era un medico rianimatore all'ospedale Civico. Aveva 50 anni e lascia due figli. Apprezzatissima negli ambienti sanitari del capoluogo siciliano, Tumbarello si era distinta tempo fa per aver salvato la vita a una bambina di appena due anni proveniente dal Burkina Faso e sbarcata a Lampedusa in fin di vita. In quell'occasione aveva ricevuto un encomio dal ministero della Salute. 

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Grande la commozione tra i colleghi e i pazienti. Il medico del Civico Giovanni Geloso ha scritto su Facebook: «Oggi l’azienda Civico e là rianimazione perde una grande professionista la dottoressa Emanuela Tumbarello. Il tuo sorriso si vede anche con la maschera. In questa foto abbiamo salvato una una ragazza. Fai buon viaggio Emanuela riposa in pace ti vogliamo tutti bene».

 

Quando salvò la vita a quella bambina 

Aveva bevuto acqua di mare perché i viveri sul barchino sgangherato che era partito dalle coste della Tunisia era finito. Quando la dottoressa Tumbarello si trovò alle prese con quel caso fece il miracolo perché la bimba arrivò in fin di vita. Tumbarello era in servizio al 118. A LiveSicilia raccontò che il suo turno a Lampedusa copriva tre giorni, che era un turno molto intenso perché non era in un ospedale ma in un Punto territoriale d’emergenza (dove ci sono meno risorse logistiche e sanitarie rispetto a un nosocomio). Ecco perché se arrivano pazienti in fin di vita bisogna davvero fare i miracoli. 

La bimba era annegata ed era arrivata in condizioni gravissime: era disidratata, aveva bevuto l'acqua del mare e quindi risultava una concentrazione piuttosto alta di sodio nel sangue. «Io sono un medico e anche una mamma, so che si tratta di un brutto segnale», raccontò Tumbarello a LiveSicilia spiegando che la bambina non piangeva nemmeno. Presero in carica anche la mamma della piccola. Anche lei non stava bene: presentava ustioni profonde nei glutei poiché era rimasta esposta a lunga ad acqua salata e combustibile. Le salvarono entrambe. 

Ecco perché oggi a Palermo si piange e si ricorda con grandissimo affetto quella professionalità e quella umanità che ha contraddistinto Emanuela Tumbarello. 

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Il Gazzettino