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Flavia Franzoni è morta ieri a 76 anni, accanto al marito Romano Prodi. Insieme hanno trascorso 54 anni di matrimonio. E, insieme, sono state anche le sue ultime ore di vita. Una morta improvvisa. Flavia era in Umbria mentre camminava su un sentiero francescano tra Gubbio e Assisi con alcuni amici e col marito. Erano più o meno le 15, primo pomeriggio, quando la professoressa di Scienze politiche, che da tempo soffriva di cuore, è caduta all'improvviso, forse a causa di un malore. Inutili i soccorsi, i tentativi di rianimarla. È stato proprio l'ex premier, insieme ai due figli Antonio e Giorgio, ad annunciare «con enorme dolore» la morte della moglie.
Come si erano conosciuti
Flavia e Romano si erano conosciuti a Reggio Emilia ai tempi dell'Università. Ma, come raccontò lo stesso Prodi, per lei non affatto fu colpo di fulmine: «Eravamo vicini di casa e io facevo la corte. Lei era bella, io brutto, però dopo tre anni ce l’ho fatta e oggi siamo qui. Il trucco? La manutenzione. Il segreto è la manutenzione degli affetti, necessaria, perché nella vita ci sono sempre difficoltà e inconvenienti ma se c’è affetto si supera tutto».
Il matrimonio
I due si erano sposati il 31 maggio 1969.
I problemi di cuore
Insieme avevano superato, fino all'altro giorno, anche i problemi di salute di lei. Franzoni soffriva da tempo di cuore. Nel 2003 il primo intervento per un aneurisma aortico. Di quella vicenda Prodi parlò più di una volta confessando di aver «avuto paura» per la vita della moglie. Altro incidente nel 2010, quando Flavia si recò in quello che doveva essere un esame di routine, ma fu trattenuta in ospedale e operata d'urgenza al Sant'Orsola. Prodi rimase per tutto il tempo al capezzale della moglie.
Sessant'anni di amore, 54 di matrimonio, sempre uno sguardo complice. Una vita insieme in cui hanno fatto politica, ma in cui hanno sempre messo al primo posto la famiglia, i due figli e poi i nipoti. Nella biografia Insieme, Franzoni del marito aveva raccontato il lato più privato: la sua capacità di chef, la galanteria nel ricordarsi gli anniversari presentandosi sempre con un mazzo di rose, la voglia di esserci sempre per lei e per i ragazzi.
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