Zugno va in contropiede autonomina in Ascotrade

Zugno va in contropiede autonomina in Ascotrade
TREVISO - (P. Cal.) Le nomine per i nuovi vertici di Ascotrade si stanno rivelando il terreno di una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi. Fulvio Zugno, presidente...

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TREVISO - (P. Cal.) Le nomine per i nuovi vertici di Ascotrade si stanno rivelando il terreno di una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi. Fulvio Zugno, presidente uscente di Ascopiave che però fino alla scadenza del suo mandato (tra una decina di giorni) mantiene ben saldi tutti i suoi poteri compresa la facoltà di nominare i cda delle controllate, ha piazzato il colpo destinato a scatenare la bagarre. Si è auto-nominato nella rosa del cda di Ascotrade con il chiaro intento di ricoprire la carica di presidente. In poche parole: lascia la poltrona di Ascopiave, defenestrato da un vero e proprio blitz della Lega che ha preferito mettere al suo posto il commercialista targato Carroccio Nicola Cecconato, per atterrare su quella della controllata. E questo significa la clamorosa bocciatura di Stefano Busolin, ormai sicuro di essersi conquistato il suo terzo mandato alla guida della società incaricata di fare utili con le vendite, anche alla luce dei risultati ottenuti negli ultimi sei anni.

La decisione di Zugno ha provocato la reazione della Lega, che si è sentita sfidata sul proprio terreno. Difficile immaginare cosa accadrà. La prossima settimana è prevista l'assemblea dei soci di Ascopiave con l'ufficializzazione del nuovo cda guidato da Cecconato, e che ha mantenuto inalterata la vecchia squadra compresi l'ex segretario provinciale del Pd Enrico Quarello e l'attuale segretario trevigiano della Lega Dimitri Coin. E a quel punto si potrebbe concretizzare uno scenario a dir poco esplosivo: la revisione del consiglio d'amministrazione delle stessa Ascotrade ad appena una settimana di distanza dalla nomina. Ipotesi che al K3 stanno valutando, anche se potrebbe avere conseguenze economiche non da poco. Nessuno mette in discussione le qualità da manager di Zugno, il presidente che ha firmato bilanci record nella storia di Ascopiave, ma l'autonomina è una mossa letta come una provocazione.
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Il Gazzettino