Zaia: «Non lo dimenticheremo mai» Salvini: «La figlia raccoglie il testimone»

Zaia: «Non lo dimenticheremo mai» Salvini: «La figlia raccoglie il testimone»
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LE REAZIONI
Chiuso in un completo nero, camicia bianca, la figlioletta per mano, Matteo Salvini ieri è arrivato di buonora per dare l'ultimo saluto a Paolo Saviane. Seduto al bar del paese, in attesa che la funzioni inizi, non si sottrae alla gente.

«Ho salutato la compagna e le figlie - ha detto Salvini -. Abbiamo perso un uomo della nostra comunità parlamentare tra i più seri e concreti. Non l'ho mai visto litigare con qualcuno. Era preciso nel suo lavoro: pensava alla montagna, all'ambiente, all'agricoltura, all'autonomia, a Belluno e al Bellunese. Averne come lui. Sarà complicato per chi verrà dopo di lui. Ma ho visto la figlia che è bella determinata».
Salvini si riferisce a Beatrice, candidata alle comunali di Alpago. «Vedo in lei - prosegue il leader leghista - la voglia di proseguire. E un bel segnale. L'ultima volto che avevo visto Saviane era ai primi di agosto, quando abbiamo chiuso i lavori. So che era andato a raccogliere firme per i nostri referendum. Sembrava tutto normale».
Saviane stava portando avanti il progetto sulle Zone economiche speciali per le aree di montagna e per le isole.
«Un progetto che non molleremo - conclude Salvini -, anche perché la provincia di Belluno è particolare nella sua particolarità».
«Era un grandissimo collega e soprattutto un grande amico - afferma il ministro alla Disabilità, Erika Stefani -. Lo conobbi professionalmente quando lo delegai all'interno dei Comitato dei fondi dei comuni di confini quando ero ministro nel Conte 1, ministero Affari Regionali. Su di lui avevo talmente tanta fiducia che non gli chiedevo nemmeno cosa stesse facendo. Era fantastico, un uomo sincero. Passavamo ore a parlare della Lega del nostro futuro della nostra bandiera. Parlava in modo appassionato della storia del legname, delle segherie, ed era così legato al territorio e così fedele ai nostri valori. Spesso andavo a trovarlo anche solo per chiacchierare».
«Un galantuomo, una persona per bene, penso che tutti lo possano confermare - aggiunge il governatore del Veneto, Luca Zaia -. Lo conobbi prima della sua elezione, è stato anche segretario provinciale della Lega. Se ne va una persona che non verrà dimenticata. Spiace perché il modo in cui se n'è andato è inconcepibile, per un'indagine clinica banale, ma probabilmente era latente ed è uscita».
«Cordoglio profondo - dice Roger De Menech, deputato del Pd -. Anche se da parti politiche opposte abbiamo sempre lavorato assieme quando è stato possibile farlo. Era un uomo mite, ma determinato».

«Un momento triste per la comunità abbiamo perso una persona importante non solo del mio partito - aggiunge Massimo Bortoluzzi in rappresentanza della Provincia - ma anche della comunità. Perdiamo una persona che era riferimento a livello romano. Era anche un amico».
L.M.
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Il Gazzettino