Voleva zittire i vicini col gas

Voleva zittire i vicini col gas
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Voleva gasare i vicini di casa che lo disturbavano e si era procurato tutto il necessario, compreso un tubo di gomma, di sei metri di lunghezza, da collegare alla cucina, per riempire di gas il loro appartamento. Gli mancava, però, la punta di trapano adatta e i carabinieri lo hanno arrestato proprio quando aveva momentaneamente fermato il suo lavoro di foratura per via di quel piccolo intoppo. E' una lite di condominio che dura da quasi due anni, quella che contrappone un 74enne chioggiotto, Santin Crosara, residente nel condominio di via Alga 16, alla famiglia che abita nell'appartamento sopra il suo. Una famiglia composta da papà, di origine tunisina, mamma, chioggiotta, e i loro tre figli, il più piccolo dei quali nato da poche settimane e gli altri due sui 5, 6 anni e, quindi, spontaneamente vivaci.

«RUMORI INSOPPORTABILI»
Ma il calpestio e i rumori al piano superiore possono essere molto fastidiosi. E il signor Crosara aveva già manifestato più volte il suo disappunto per il disturbo che gli veniva arrecato. Un disappunto che esternava battendo sul soffitto e apostrofando pesantemente i componenti, soprattutto la donna, della famiglia che aveva, a sua volta, sviluppato l'ossessione di produrre anche il minimo rumore. «Io vi riempio la casa di gas e la faccio esplodere» aveva, più o meno, anche detto agli inquilini rivali di fronte a testimoni. Per questo, lunedì pomeriggio, quando la donna al piano superiore ha sentito il rumore del trapano che, da sotto, scavava tra soffitto e pavimento, ha chiamato i carabinieri.
L'ALLARME DELLA DONNA
I militari sono arrivati e hanno suonato alla porta del 74enne che ha aperto spontaneamente, senza immaginare che fossero venuti a fermarlo. Quando gli hanno chiesto cosa stesse combinando, ha cercato di spiegare che stava facendo un lavoro, ma non ha saputo spiegare quale. Del resto il buco nel soffitto, la polvere sul pavimento e la canna di gomma spiegavano tutto. «Voi non sapete, non ne potevo più» ha detto sottovoce ai militari, lasciando intuire il suo problema. L'uomo, comunque, è stato arrestato in flagranza, con l'accusa di atti persecutori (stalking) nei confronti dei vicini e ha trascorso la notte in camera di sicurezza, in caserma. Ieri mattina è comparso davanti al giudice che ha convalidato l'arresto e, anche in considerazione del pericolo di reiterazione del reato, ha disposto la misura cautelare della detenzione in carcere, in attesa di giudizio.

Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino