La tendopoli di Accumoli a ridosso del centro del paese, con i nuvoloni neri sullo sfondo che ieri hanno portato per il secondo giorno consecutivo pioggia e freddo, costruisce...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, sostenitore della linea gli amatriciani restano ad Amatrice riflette: «Io lascio decidere ai cittadini, chi vuole andare negli hotel è giusto che possa farlo». Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli, illustra alcuni dati: «Io ho già indicato alla Protezione civile le tredici aree dove costruire, anche a ridosso delle frazioni, i villaggi con le case di legno. Ma voglio essere sincero: sono geometra e secondo me, nella migliore delle ipotesi, serviranno sei mesi. E qui la situazione nelle tendopoli diventerà insostenibile nel giro di pochi giorni, purtroppo». L'analisi è semplice e senza sconti: ad Accumoli, dove nelle tende vivono in 250 perché una parte della popolazione ha trovato ospitalità nelle case di familiari in altre città, già si guarda a una soluzione dolorosa, ma necessaria. In totale saranno 400-450 coloro a cui trovare una sistemazione, non un numero altissimo.
La disponibilità di stanze negli hotel nella non lontana riviera marchigiana, a partire da San Benedetto del Tronto, è nell'ordine delle centinaia di migliaia, dunque dal punto di vista tecnico non sarebbe complicato trasferire i cittadini di Accumoli in quella zona. Semmai il problema sarà rassicurarli che sarà una opzione temporanea, in attesa che siano costruiti i villaggi con le case di legno. Più complesso il ragionamento ad Amatrice. Qui i lavori di costruzione del prefabbricato nella frazione di San Cipriano, alle porte del paese, viaggiano veloci, la protezione civile di Trento che se ne sta occupando insieme all'esercito, è scesa in forze ad Amatrice e, con vistosi cartelli, ha allestito una sorta di repubblica indipendente efficiente. La rassicurazione che arriva dal Ministero della Pubblica istruzione è che le lezioni potranno iniziare nei tempi normali, in coincidenza con qualsiasi altra città del Lazio. Ma le famiglie resteranno ad Amatrice? In quanti saranno disponibili ad affrontare i mesi invernali nelle tendopoli, sia pure ben organizzate e ben gestite? Pirozzi ha già indicato quindici aree, al servizio delle 69 frazioni, in cui si possono allestire i villaggi con le case di legno. Ma quei nuvoloni neri e il vento non promettono nulla di buono. Dunque? Amatrice ha circa 1.500-2.000 persone da sistemare: è iniziato un censimento di appartamenti e stanze di hotel disponibili nei dintorni. «Noi non vogliamo andarcene», ripetono gli amatriciani, ma con il freddo potrebbero cambiare idea.
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino