«Vogliamo crescere, non inquinare»

«Vogliamo crescere, non inquinare»
FELTRE«Siamo un'azienda che vuole crescere e per farlo efficienta i propri impianti. Non siamo qui per inquinare il territorio che ci ospita»: sono queste le parole di Stefano...

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FELTRE
«Siamo un'azienda che vuole crescere e per farlo efficienta i propri impianti. Non siamo qui per inquinare il territorio che ci ospita»: sono queste le parole di Stefano Spinelli, direttore dello stabilimento Hydro (ex Sapa) di viale Montegrappa a Feltre che entra nel dibattito che nell'ultimo anno si è acceso in città legato all'aggiornamento delle tecnologie del sito produttivo.

L'AZIENDA
Hydro è una multinazionale Norvegese leader mondiale che opera nella filiera dell'alluminio. «Mi preme sottolineare - afferma Spinelli - che il gruppo Hydro è inserito sia negli indici di sostenibilità mondiali del Down Jones (dal 1999), sia nel Global Compact 100, che nel FTSE4Good, da settembre 2013. Si tratta di indici che misurano il grado di sostenibilità di un'azienda e la propria responsabilità sociale. In questi indici ci si arriva dimostrando concretamente quanto l'azienda sia attenta nella sua operatività a preservare il territorio in cui è ubicata attuando specifiche politiche in materia di Salute Ambiente e Sicurezza». Attualmente Hydro a Deltre occupa 160 persone.
LA RICHIESTA
L'azienda Hydro ha presentato un progetto di aggiornamento tecnologico, aumento dell'efficienza e incremento della capacità di fusione del forno fusorio che dovrebbe portare a un aumento delle colate da 6 a 10 con un passaggio a 250 tonnellate al giorno, rispetto alle 160 attuali. Contestualmente l'impianto sarà ammodernato secondo i criteri più aggiornati allo scopo di ottimizzare i tempi di lavorazione e rendere il ciclo produttivo più performante sotto il profilo dei consumi di energia. Il progetto è al vaglio della conferenza dei servizi provinciale che si riunirà martedì. Tra coloro che siederanno al tavolo anche l'Amministrazione comunale che chiederà in particolare due cose: la prima è che l'azienda rinunci all'utilizzo di rifiuti che abbiano all'interno materiale metallico e, la seconda, che ci sia un monitoraggio degli inquinanti emessi da parte di terzi.
IL PRODOTTO UTILIZZATO
«Nella nostra fonderia utilizziamo alluminio proveniente da impianti di estrusione del gruppo e da raccolta spiega il direttore di stabilimento -. Specifico che la qualità dei nostri prodotti in alluminio è direttamente legata alla qualità dell'alluminio che viene rifuso. Ecco perché a Feltre il rottame da raccolta è preventivamente selezionato per essere esente da contaminazioni (plastiche, olii ecc.) e sottoposto a rigidi controlli di accettazione in ingresso».
L'INQUINAMENTO
«La richiesta di modifica della VIA ha come scopo quello di aumentare l'efficienza dell'impianto del forno fusorio che è parte integrante del processo di riciclo dell'alluminio. Il mettersi al passo con le nuove tecnologie che il mercato offre non significa inquinare. Al contrario. Basti pensare a quanto inquinavano le auto EuroZero e a quanto inquinano le attuali Euro 6» sottolinea Spinelli, che prosegue. «Anche per noi il processo è il medesimo, e come tale abbiamo consegnato e depositato agli atti al vaglio delle autorità provinciali competenti tutta la documentazione tecnica dovuta per l'attivazione della richiesta. Non vi sarà nessun ampliamento esterno, semplicemente l'applicazione di soluzioni tecniche che asservite al forno fusorio ne aumenteranno l'efficienza mantenendo invariato il livello di immissioni in atmosfera di polveri che già oggi è 10 volte più basso rispetto al limite previsto di legge».
IL MONITORAGGIO

Spinelli tranquillizza anche sul monitoraggio. «Confermiamo che l'azienda e l'impianto fusorio sono sottoposti a controlli annuali a sorpresa dell'Arpav. Non solo, durante l'anno in accordo alle disposizioni di legge l'azienda fornisce alla provincia e all' Arpav i rilievi di immissioni derivanti dalle procedure di autocontrollo. Siamo un'azienda in continua crescita che ha necessità di efficientare i propri impianti, per essere all'avanguardia e non per inquinare il territorio che la ospita».
Eleonora Scarton
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino