Vittorio E. Parsi Non ci sono molti dubbi che l'accordo di Abramo, come è

Vittorio E. Parsi Non ci sono molti dubbi che l'accordo di Abramo, come è
Vittorio E. Parsi Non ci sono molti dubbi che l'accordo di Abramo, come è stato enfaticamente battezzato, rappresenti un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Vittorio E. Parsi

Non ci sono molti dubbi che l'accordo di Abramo, come è stato enfaticamente battezzato, rappresenti un successo per il presidente Trump e il premier Netanyahu. Altri due Paesi membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo riconoscono Israele e siglano la pace con lo Stato ebraico. A meno di un mese dalle elezioni presidenziali, con sondaggi orientati al peggio, Trump può giocare allo statista e indossare i panni del tessitore di pace in Medio Oriente, sulla scia di Jimmy Carter, George HW Bush e Bill Clinton. Netanyahu, da parte sua, incassa l'ennesima dimostrazione che ciò che Tel Aviv può ottenere dalle leadership arabe non dipende dall'avanzamento del processo di pace israelo-palestinese.
Il paradosso e la differenza del trattato di lunedì scorso, rispetto a quelli storici con egiziani e giordani e anche rispetto agli accordi di Camp David con i palestinesi, è che sancisce la pace di una guerra mai davvero combattuta, dato che emiratini e bahreiniti combattono eccome in Yemen, ma non hanno mai sparato un solo colpo di fucile in Palestina. Ratificano l'esistente, ovvero l'alleanza di fatto tra le monarchie conservatrici del Golfo ed Israele sotto l'egida americana, rivolta a contenere le ambizioni della Repubblica islamica dell'Iran. Anticipano l'inclusione anche formale del Regno saudita in questa architettura e attestano il fallimento complessivo (...)
Segue a pagina 23
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino