Tre anni fa un terribile incidente sull'A27 l'ha reso paraplegico e costretto a passare il resto della vita su una sedia a rotelle. In un attimo Manuel Michieletto, 24enne di...
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La vita di Manuel, oggi 27enne, è cambiata per sempre alle 16.25 del 19 giugno 2012. Stava guidando l'autocarro della ditta di famiglia per cui lavorava come autista, la Mi.Ro. Servizi, sulla prima corsia dell'A27 da Mestre verso Treviso. All'altezza dello svincolo di Mogliano l'irreparabile. L'auto che aveva davanti, una Ford Escort condotta da R.M., mestrino del 1942, ha prima imboccato la corsia di decelerazione e poi, realizzato all'ultimo istante che l'uscita era chiusa, è rientrata nella prima corsia. Proprio mentre sopraggiungeva il camion. Manuel ha fatto il possibile per evitare l'impatto: ha sterzato verso il centro della strada andando a sbattere contro il guard rail e ribaltandosi su un fianco. Qui è rimasto immobile dentro la cabina, incapace di muovere le gambe. La dinamica dell'incidente è contestata dalla controparte, ma è stata accertata dalla polizia stradale anche sulla base di un testimone. Il giovane è stato trasferito all'ospedale di Mestre con l'elisoccorso e ricoverato in Rianimazione. Tremenda la diagnosi: paraplegia per frattura-lussazione di due vertebre. Ha subito due interventi. Nel luglio del 2012 è stato spostato nell'unità spinale dell'ospedale di Vicenza. La mielolesione, però, è rimasta invariata. Il medico legale di parte ha stabilito un'invalidità permanente dell'85%. Ritenendo insufficienti i criteri risarcitori del danno non patrimoniale utilizzati in casi analoghi dagli uffici giudiziari del triveneto, Manuel, assistito dall'avvocato Caldera, ha avanzato la richiesta risarcitoria milionaria che tiene conto di tutte le sue difficoltà e della loro incidenza sui genitori Francesco e Ornella e sul fratello minore Riccardo. Così come sull'azienda, dove adesso lavora part-time come impiegato. La parola ora passa al tribunale, chiamato a stabilire quanto valga la vita sconvolta di un ragazzo così giovane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino