L'INTERVISTATREVISO L'ingresso dell'Atlantis Sport Management, società inglese che ha rilevato il Calcio Treviso da Luca Visentin, non ha trovato estimatori nell'ambiente...
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TREVISO L'ingresso dell'Atlantis Sport Management, società inglese che ha rilevato il Calcio Treviso da Luca Visentin, non ha trovato estimatori nell'ambiente biancoceleste.
Visentin, perchè ha ceduto la società proprio a loro?
«Ci tengo a chiarire che prima di cedere la società ho assunto informazioni su Francesco Pioppi e mi sembrava fossero buone: per questo motivo ho accettato il loro corteggiamento che durava da cinque mesi».
Ma gli assegni che ha ricevuto da chi sono stati firmati?
«Mi hanno consegnato dei circolari e questi non hanno nome del proprietario del conto corrente ma solo il nome dell'istituto che li ma emessi».
Oltre a questa, aveva ricevuto altre offerte di acquisto?
«Ero stato contattato anche da una cordata da Roma ma ho preferito Atlantis perché ci sono persone del posto».
Come è nata questa operazione?
«Diversi mesi fa Claudio Capuzzo mi ha contattato per chiedere se la società fosse in vendita. È stato un incontro franco e sincero, ma non aveva portato a nulla. Poi, in maniera ciclica, i contatti e le trattative riprendevano fino a quando la settimana scorsa, scoraggiato per l'ultimo posto, la penalizzazione e la squalifica che il comitato regionale mi ha inflitto, ero diventato più vulnerabile».
Rifarebbe questa operazione? «Per come è stata condotta direi di si».
E per quello che sta succedendo adesso?
«Non lo so perché i quotidiani locali a Trieste non arrivano e mi sono imposto di non sapere più nulla di questa società».
Ha qualche rammarico?
«Aver lasciato la società con la squadra all'ultimo posto».
Che cosa non rifarebbe?
«Starei più attento a fare determinate scelte sia calcistiche che dirigenziali e sarei più oculato in determinate occasioni anche perché l'investimento che ho fatto era stato da playoff».
Di cosa si pente?
«Di nulla. Ho commesso errori ma sempre per il bene e la passione verso la tifoseria e la città. Ma fare calcio a Treviso non è facile. Ci ho messo molta passione».
La sua permanenza in via Foscolo è durata circa un anno. Ci ha guadagnato o rimesso?
«Meglio che non dica quanto, ma ho perso una cifra importante. A parte questa classifica credo però di aver contribuito a far risalire il Treviso visto che abbiamo vinto la coppa Veneto e siamo arrivati secondi in campionato».
Che situazione debitoria lascia?
«Ai giocatori manca una mensilità, due quando arriverà la metà di questo mese, per il resto solo ordinaria amministrazione».
I tifosi la stanno già rimpiangendo.
«Nella vita mai dire mai, un giorno potrei anche tornare perché nonostante tutto questa piazza importante regala grandi gioie ed emozioni».
Giampaolo Zorzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino