VIRUS E FABBRICHE PORDENONE L'emergenza coronavirus cambia la vita anche nelle

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VIRUS E FABBRICHEPORDENONE L'emergenza coronavirus cambia la vita anche nelle fabbriche. Ieri primo giorno in cui negli stabilimenti del Gruppo Electrolux sono scattati i...

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VIRUS E FABBRICHE
PORDENONE L'emergenza coronavirus cambia la vita anche nelle fabbriche. Ieri primo giorno in cui negli stabilimenti del Gruppo Electrolux sono scattati i provvedimenti legati al test della febbre e all'uso della mascherina per tutti i dipendenti e per gli esterni che devono entrare. Restano, per altro, ancora in vigore i provvedimenti e le limitazioni - che erano già scattate all'inizio della settimana scorsa in moltissime aziende - volte a ridurre viaggi, scambi e riunioni di addetti e manager.

IN CODA
Ieri mattina davanti allo stabilimento Electrolux di Porcia operai e impiegati hanno dovuto mettersi in coda prima di arrivare alle linee produttive e alle scrivanie degli uffici. Prima delle sei i volontari della Croce Rossa erano pronti con i termoscanner per rilevare la temperatura ai lavoratori. L'operazione con il termoscanner non è stata una novità nella multinazionale svedese: già era scattata alla Electrolux Professional di Vallenoncello. Sulle mascherine non è mancata invece qualche contestazione. Dopo lo sciopero di venerdì scorso nella fabbrica veneta di Susegana ieri c'è stata un'ora di stop produttivo per protesta anche nello stabilimento di Forlì. Le Rsu degli stabilimenti in cui si è scioperato sostenevano la non obbligatorietà del provvedimento legato alle mascherine che - hanno sostenuto le rappresentanze sindacali degli stabilimenti ribelli dovrebbero essere solo consigliate. A metà mattina pareva che l'azienda potesse rivedere il provvedimento. Poi nel pomeriggio - nel corso di un summit chiesto dalle Rsu di Porcia al fine di fare definitivamente chiarezza - l'impresa ha ribadito l'obbligatorietà del provvedimento. Per spiegare le decisioni e confrontarsi con i lavoratori è stata convocata un'assemblea (con le mascherine) per domani. Ieri sera intanto le segreterie provinciali di Cgil-Cisl e Uil hanno incontrato il leader di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti. «Sindacato e imprese - dice una nota - hanno condiviso sull'opportunità che ci si attenga da parte delle imprese e dei lavoratori alle misure precauzionali disposte dalla autorità sanitarie per limitare le possibilità di contagio». Inoltre, - nel caso di iniziative altre - il sindacato ha chiesto ottenendo l'accoglimento di Confindustria «di coinvolgere e concordare maggiormente le Rsu per la condivisione delle iniziative adottate per la prevenzione». Inoltre unità d'intenti sulla necessità di misure, regionali e del governo, per fare fronte ai danni dall'emergenza in corso.
SUMMIT LAVINOX

L'emergenza coronavirus in Regione non ha invece causato il rinvio del summit sulla Lavinox previsto già da tempo con l'assessore a Lavoro e Istruzione Alessia Rosolen, nelle ultime ore impegnata con presidente e vice sul fronte della chiusura della scuole. L'assessore ha mantenuto l'impegno in agenda. L'incontro è servito per mettere a punto il piano di formazione e ricollocazione per gli addetti Lavinox in vista della firma - nelle prossime settimane - della cassa integrazione per un ulteriore anno.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino