VIOLENZA DI GENERE ROVIGO Una storia di molestie sessuali sul posto di lavoro,

VIOLENZA DI GENERE ROVIGO Una storia di molestie sessuali sul posto di lavoro,
VIOLENZA DI GENEREROVIGO Una storia di molestie sessuali sul posto di lavoro, giunta al comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, è stata utilizzata come spunto per una...

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VIOLENZA DI GENERE
ROVIGO Una storia di molestie sessuali sul posto di lavoro, giunta al comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, è stata utilizzata come spunto per una tavola rotonda sul fenomeno. Una 40enne di Rovigo, che lavora nella periferia della città, è stata oggetto di attenzioni morbose da parte di un suo superiore, arrivato perfino a palpeggiarla. La donna fino all'ultimo è stata indecisa se denunciare l'episodio, prima di confessare tutto alla Cri di Rovigo. Da qui l'idea del convegno in Guardia su Violenza donna nel mondo del lavoro, che ha visto in prima fila il prefetto Maddalena De Luca e il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Rizzi.

LA STATISTICA
«Secondo i dati Istat relativi agli anni 2015-2016, siamo arrivati a quota 8.816.000 casi di violenza segnalatI da donne, che nella loro vita, compresa tra 14 e 65 anni, dicono di essere state oggetto di molestie - ha esordito Valentina Noce, responsabile Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Rovigo - Di questi, oltre 1 milione di casi è avvenuto sul luogo di lavoro. Si tratta di violenze sia fisiche che sessuali. Ben 1.173.000 casi di ricatti sessuali. I settori principali sono quelli del commercio e impiegatizio, ma anche nell'ambito domestico e della ricerca. Non tutte le donne hanno il coraggio di denunciare, quindi si tratta di cifre molto al di sotto rispetto a quelle trovate».
Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. «Per contrastare questo fenomeno e cercare di sensibilizzare anche i più giovani, stiamo cercando di organizzare degli incontri nelle scuole» annuncia l'assessore comunale ai Servizi sociali, Patrizia Borile. Il Centro Antiviolenza Polesano, che ha sedi a Rovigo, Lendinara, Porto Viro e Adria, ha lanciato un originale concorso, spiegato nei dettagli dalla responsabile del Comitato di Pilotaggio, Maria Grazia Avezzù. «Si tratta di un concorso di idee, rivolto a tutti gli studenti delle scuole superiori polesane - spiega - Verrà posizionata in centro a Rovigo una grande panchina di colore arancione, come monito, con frasi, aforismi, immagini, più informazioni utili su chi volesse saperne di più sul Centro Antiviolenza, nato nel 2008. L'arancione è stato scelto come colore simbolo di un futuro nel quale non esistano più violenze sulle donne»
Erica Battaglia, del comitato nazionale della Cri, ha evidenziato come in Italia siano 70 i comitati della Croce Rossa che con i volontari si occupano di contrastare questa piaga. «Rovigo potrebbe essere il numero 71, dato che ho visto un grande impegno da parte delle due referenti dell'area sociale, Caterina Labianco e Roberta Mazzetto - precisa Battaglia - La Lombardia è la regione dove si hanno più denunce da parte di donne oggetto di violenze, ma non è detto sia questa la regione con la percentuale più alta, dato che c'è ancora molto timore nel denunciare. Anzi, le denunce sono in calo a livello nazionale».
Il capitano della Compagnia dei carabinieri Giovanni Truglio ha ammesso come le forze dell'ordine si trovino in forte difficoltà davanti ai casi di violenza. «Noi interveniamo solo in flagranza di reato - ha osservato - Le denunce sono in calo perchè è molto difficile che una donna, un po' per vergogna, un po' per imbarazzo, si rechi da carabinieri o polizia a denunciare di essere stata molestata. Purtroppo noi interveniamo solamente quando la situazione è arrivata al limite. Le prime segnalazioni devono arrivare dal vicino di casa o dal collega di lavoro. Il 112 è anche un numero utile per ascoltare i problemi degli altri».

In serata si è poi svolta una cena benefica della Croce Rossa di Rovigo, alla quale hanno preso parte prefetto e comandante provinciale dei carabinieri, oltre al presidente della Cri, Pietro Tinazzo, vari volontari e infermiere e il sindaco di Arquà, Chiara Turolla.
Marco Scarazzatti
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Il Gazzettino