Villa decrepita e covo di balordi: vietato venderla a prezzi stracciati

Villa decrepita e covo di balordi: vietato venderla a prezzi stracciati
LA STORIABELLUNO Vuole vendere la casa, ma non può. L'Agenzia delle entrate glielo impedisce. È un vero inghippo burocratico all'italiana quello in cui sono incappati due...

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LA STORIA
BELLUNO Vuole vendere la casa, ma non può. L'Agenzia delle entrate glielo impedisce. È un vero inghippo burocratico all'italiana quello in cui sono incappati due cittadini bellunesi, ereditieri della bella villa Liberty di via Matteo Cesa, sotto il ponte degli Alpini. Una casa vecchia, una dimora antica ed elegante ma del cui splendore oggi resta poco. La struttura viene perennemente occupata da balordi, drogati e senza tetto: nonostante i ripetuti sforzi dei suoi proprietari di bloccare gli ingressi e le finestre con assi e catenacci è diventata il quartier generale di un'umanità al margine. In pochi si avventurano in zona, fosse solo anche per andare a cercar funghi, per timore di incappare in qualche siringa o punteruolo puntato contro.

LA VENDITA
Una palla al piede per i suoi proprietari, disinteressati a rimetterla a posto per abitarvi e del tutto convinti fin dal primo momento in cui ereditarono il bene una decina di anni fa, di volersene disfare. «Ci siamo affidati ad agenzie immobiliari ma non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco spiega un proprietario -, il posto è difficile e la casa non è in buono stato. Recentemente avevamo trovato finalmente un acquirente, un cittadino albanese innamoratosi della villa e deciso a metterla a posto. Eravamo contenti, per noi significava risolvere un problema e dare modo alla città di vedere riqualificata un'area ora nel degrado. Era un bene per tutti». Il valore dell'immobile si aggira sui 137 mila euro, la perizia tecnica con valutazione dello stato e del contesto, ha abbassato la stima a 60-70 mila euro. Ma i due proprietari si accontentano di molto meno. Pur di concedere una seconda chance alla grande villa di famiglia, hanno accordato con l'interessato una cifra tra i 20 e i 30 mila euro.
IL PROBLEMA

E su questa generosità nasce l'inghippo. «La legge non consente di vendere un bene ad un prezzo sottostimato spiega uno dei due proprietari -, pena una sanzione da parte dell'Agenzia delle Entrate». E così la famiglia ha proprio bussato alle porte dell'ente, per capire come sciogliere il nodo. Dopo vari rimpalli da un ufficio all'altro, però, non è riuscita a venire a capo di nulla. Anzi. Il consiglio è stato quello di vendere, ma di restare in allerta perché potrebbe arrivare un controllo con relativa multa (la cosiddetta plusvalenza ndr). «Di conseguenza abbiamo bloccato tutto conclude l'uomo -, in attesa di capire meglio il da farsi dopo aver chiesto informazioni ad un avvocato e ad un notaio». Nel frattempo la vecchia casa continuerà ad essere frequentata da balordi e ad essere al centro di interventi delle forze dell'ordine, come quello dello scorso giugno quando dai controlli è stato trovato al suo interno un ragazzo marocchino irregolare in Italia. Il giovane, classe 1990, è stato immediatamente portato a Torino al Centro permanente per il rimpatrio.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino