Santa Bona ha fatto da apripista. Adesso anche i residenti di altre zone, da Fiera a San Pelaio a San Paolo, hanno manifestato l'intenzione di assumere dei vigilantes per...
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«Sono stato contattato da persone residenti in varie zone della città - conferma Enrico Renosto, che insieme a Roberto Pinto e Beppe Fantin ha avviato il progetto vigilantes a Santa Bona - tutte mi hanno chiesto come attuare questa idea anche nelle loro vie. Ribadiamo che la riteniamo di gran lunga preferibile alle ronde fatte dai cittadini: gli agenti della vigilanza privata sono addestrati. Parleremo anche di questo nell'incontro pubblico in programma sabato al centro civico di Santa Bona». L'appuntamento è per le 16,30 e sarà il momento giusto per fare il punto della situazione e per raccogliere timori e speranze di cittadini che si sentono sotto assedio.
Negli ultimi mesi gli esempi di "sicurezza fai da te" si moltiplicano. Poche settimane fa a Canizzano i residenti hanno respinto a colpi di mestoli e mattarelli i ladri in procinto di entrare in un'abitazione. A San Bartolomeo invece, al sabato e alla domenica, sono cominciate le ronde formate da genitori sempre più preoccupati dalla scorribande notturne messe in atto da una banda di ragazzini stranieri diventati un vero flagello. Il tema sicurezza poi è ben presente anche nell'agenda politica dell'amministrazione. Oggi in giunta ci sarà il primo passaggio del progetto "Controllo del vicinato", un tassello fondamentale in quell'idea di sicurezza partecipata su cui il sindaco Giovanni Manildo e il suo vice Roberto Grigoletto puntano molto. L'idea è molto semplice: aumentare i rapporti tra residenti e forze dell'ordine e costruire una rete di sorveglianza reciproca tra i residenti di una stessa zona. A Lucca questo sistema sta funzionando molto bene e Treviso intende percorrere la stessa strada.(((caliap))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino