Video al setaccio per trovare tracce degli attentatori

Video al setaccio per trovare tracce degli attentatori
LE INDAGINIVENEZIA Sono decine gli investigatori al lavoro per cercare di dare un volto e un nome alla persona, o alle persone che, la scorsa settimana, hanno collocato un ordigno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE INDAGINI
VENEZIA Sono decine gli investigatori al lavoro per cercare di dare un volto e un nome alla persona, o alle persone che, la scorsa settimana, hanno collocato un ordigno sulla scala esterna nel retro della sede storica della Lega di Treviso, il K3, nella zona industriale di Villorba. Bomba fortunatamente non esplosa e resa innocua giovedì dagli artificieri. A coordinare le indagini è la Procura antiterrorismo di Venezia, la quale ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l'ipotesi di strage, per la quale l'articolo 422 del Codice penale prevede pene molto severe. A differenza dell'omicidio, che può essere tentato, la strage è un reato di pericolo e dunque non vi è necessità che vi siano morti o feriti: affinché si concretizzi è sufficiente che vi sia stato pericolo per la pubblica incolumità. L'ergastolo è la pena stabilita se vi sono una o più vittime; «in ogni altro caso si applica la reclusione non inferiore a quindici anni».

I poliziotti della Digos, sotto la guida del sostituto procuratore Roberto Terzo, uno dei più esperti e tenaci della Procura lagunare, da poco approdato all'anti terrorismo, stanno analizzando tutte le videoriprese delle telecamere della zona, in attesa di avere i risultati sulla polvere esplosiva e, dunque sulla potenzialità dell'ordigno e sulla sua effettiva possibilità di esplodere se il filo di nailon realizzato come innesco fosse stato inavvertitamente toccato e dunque attivato da qualcuno di passaggio su quella scala.
GLI ORDIGNI

Le analisi riguardano anche la bomba carta fatta esplodere qualche giorno prima, probabilmente nella notte tra sabato e domenica, della quale è stata trovata traccia, però, soltanto dopo il rinvenimento del secondo ordigno, con polvere nera, chiodi e altri frammenti di metallo contenuti all'interno di una pentola a pressione. Sul luogo dell'attentato sono stati effettuati rilievi al fine di trovare eventuali impronte digitali, ma anche mozziconi di sigarette o altri oggetti sui quali possano essere rimaste tracce biologiche dell'autore dell'attentato. Anche i cassonetti della zona sono stati attentamente ispezionati alla ricerca di eventuali oggetti di cui gli ignoti attentatori potrebbero essersi sbarazzati durante la fuga. L'episodio è stato rivendicato via web dalla sedicente cellula anarchica Haris Hatzimihelakis /Internazionale, sulla quale gli inquirenti stanno effettuando verifiche. Per ottenere i primi risultati delle analisi e dei vari accertamenti sarà necessario attendere qualche giorno.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino