Vicino Lontano, dopo le polemiche nessun dietrofront

Vicino Lontano, dopo le polemiche nessun dietrofront
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CULTURA
UDINE A sentire i discorsi di ieri, alla presentazione ufficiale del festival, pare quasi che non ci siano stati motivi di polemica. Dopo i toni piuttosto duri usati in precedenza, quando la manifestazione era stata accusata di essere troppo di sinistra (ma erano state usate parole pesanti anche nei confronti della figura di Tiziano Terzani), l'assessore alla cultura, Fabrizio Cigolot, minimizza il taglio dei fondi e ribadisce la disponibilità al dialogo, pur sottolineando Nessun passo indietro, mentre l'associazione Vicino Lontano conferma che l'apertura al confronto fa parte del suo dna.

L'ASSESSORE
«Come amministrazione parliamo con gli atti ha detto Cigolot -, e gli atti dicono che concediamo spazi e contributi all'iniziativa. Adesso siamo qui a presentare assieme un evento che speriamo promuova e valorizzi la città. Le nostre porte sono sempre aperte se il festival vuole rimanere a Udine». L'assessore ha poi spiegato che la riduzione dei fondi è un fenomeno che si ripete nella storia: quest'anno sono 10mila euro, l'anno scorso 30mila, all'inizio erano 65mila. Speriamo ha continuato -, che conclusa questa edizione ci si possa sedere ad un tavolo con gli organizzatori, ragionare sul programma: non vogliamo cacciare la manifestazione dalla città, la nostra era solo una proposta di ripensamento. Poi l'amministrazione prenderà la sua decisione, come faranno la Regione e tutti quelli che concorrono a sostenere la manifestazione. Io vedo che c'è disponibilità da parte degli organizzatori e con queste premesse i risultati non mancheranno». Parole d'apertura, ma Cigolot, oltre a condividere l'attacco del sindaco a Gad Lerner (uno degli ospiti di questa edizione, accusato di essere di parte), ha ribadito che Indietro non si torna. «Significa ha spiegato -, che bisogna rispettare gli impegni presi con i cittadini: Fontanini disse che era necessario rivedere il rapporto tra l'amministrazione e questo festival: è ciò che stiamo facendo». Anche l'associazione Vicino Lontano getta acqua sul fuoco: «Non abbiamo mai impugnato l'ascia di guerra ha commentato il presidente Guido Nassimbeni -, riteniamo che la politica abbia fatto legittimamente le sue scelte e ne prendiamo atto. Crediamo che la nostra proposta dia valore alla città, poi spetta alla politica capire se questo valore va confermato o meno».
IL CONFRONTO

Sulla disponibilità al confronto, nessun dubbio, ma il festival non vuole rinunciare alla sua autonomia: «Il dialogo con l'assessore è cominciato a valle della scorsa edizione, l'apertura c'è e rimane: riteniamo che Vicino Lontano sia un patrimonio della città. Siamo aperti al dialogo e alle critiche, ribadiamo, però, l'indipendenza cui non abbiamo mai rinunciato, sui contenuti. Per noi, il rinnovamento è una sfida che si pone continuamente e la nostra proposta ha sempre cercato di dare attenzione, anche se non sempre ci siamo riusciti, al pluralismo». Ha un attimo di amarezza, il presidente, quando gli si ricorda i toni della polemica: «Non ce lo aspettavamo ha ammesso -, proprio perché pensavamo che fosse un patrimonio condiviso; tuttavia abbiamo avuto una straordinaria manifestazione di solidarietà e la città ha potuto misurare l'impatto che questa manifestazione ha a livello nazionale». Ma l'associazione non ha mai pensato di lasciare Udine? «Dipende dal contesto ha risposto Nassimbeni, con un sorriso che indica che sì, il pensiero c'è stato -. Il festival è nato a Udine, siamo cittadini udinesi e abbiamo elaborato la proposta per questa città. Se le condizioni ci sono, il nostro obiettivo è di rimanere qui».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino