Viaggio a ritroso nella Grande guerra

Viaggio a ritroso nella Grande guerra
Se i ragazzi di terza media sanno cos'è stata la Grande guerra di cui si sta celebrando il centenario, il merito è dei loro docenti che a scuola glielo insegnano. Ma se un buon...

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Se i ragazzi di terza media sanno cos'è stata la Grande guerra di cui si sta celebrando il centenario, il merito è dei loro docenti che a scuola glielo insegnano. Ma se un buon numero di loro adesso sa come la città e i mestrini hanno vissuto quel conflitto, lo deve al progetto che Stefano Sorteni ha costruito assieme agli Itinerari educativi del Comune. Un centinaio di studenti di cinque classi delle scuole Spallanzani, Grimani-Einaudi, da Vinci-Di Vittorio e Giulio Cesare, in queste settimane hanno incontrato alla biblioteca Vez junior il ricercatore che ha presentato loro il libro Mestre 1915-1918. Parole dalla guerra scritto a quattro mani con lo storico Sergio Barizza, a partire dai documenti dell'epoca raccolti nell'archivio del Duomo. «Ho constatato da parte loro grande interesse, silenzio e concentrazione. I ragazzi sono rimasti colpiti dal fatto che quella guerra è stata globale, che ciascuno era nemico per qualcun altro, che le parti si possono ribaltare e anche noi possiamo diventarlo per qualcuno, tutto dipende da come la si vede spiega Sorteni E il tema del rapporto con la città è stato nuovo anche per gli insegnanti che al di là degli aspetti tradizionali e delle dinamiche geopolitiche internazionali su cui ci si concentra quando si studia una guerra, hanno potuto cogliere gli aspetti legati alla nostra realtà locale». L'ultimo appuntamento alla Vez junior è in programma mercoledì 22, ma il progetto continua perché dopo gli incontri frontali ci saranno le visite in archivio e brevi uscite (come quella di domani a Vittorio Veneto per gli allievi della Spallanzani) per conoscere i documenti originali, scoprire i luoghi e i personaggi che nel 1915-18 hanno fatto la storia della città e ai quali oggi sono intitolate le strade e le piazze che gli stessi ragazzi frequentano. L'auspicio di Sorteni, poi, è che l'iniziativa non solo possa continuare anche l'anno prossimo, ma si allarghi ad altre scuole perché i giovani di oggi possano diventare, domani, degli adulti consapevoli e memori di ciò che è accaduto in passato.

Alvise Sperandio
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Il Gazzettino