Via libera al decreto taglia-soprintendenti

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ROMA - Con l'ok del Senato, arrivato ieri sera con la fiducia, diventa legge il decreto cultura e turismo, il cosiddetto Art Bonus voluto dal ministro Franceschini. E tra le novità ci sono anche cose che già fanno discutere, come la commissione regionale di garanzia istituita al ministero, che fungerà come da corte d'appello per comuni e altri enti pubblici contro vincoli e pareri di soprintendenti.

In aula per perorare le sorti della sua legge (che verrà varata con 159 sì, 90 no) Franceschini assicura che il provvedimento «abbatte due barriere che per troppo tempo hanno monopolizzato il dibattito italiano: quella del rapporto pubblico-privato e quella della separazione tra la tutela e valorizzazione». Finalmente anche in Italia, «ci sono strumenti fiscali adeguati per sostenere la cultura e rilanciare il turismo». Adesso però «non ci sono più scuse - si appassiona- veniamo da anni di tagli, è arrivato il momento di investire». E la nuova legge, aggiunge, «è solo un primo passo di un disegno più ampio che faremo insieme in parlamento».
Dal partito del premier e del ministro della cultura è un coro di applausi. La Lega, invece, non ci sta: «L'ennesimo provvedimento straordinario per Pompei dimostra che gli italiani sono un popolo di santi, poeti, navigatori, ma soprattutto di commissari - tuona in aula annunciando il voto contrario il senatore leghista Nunziante Consiglio - Viviamo di emergenze continue, ma il tempo per una soluzione definitiva non c'è: Renzi accelera per agevolare il percorso dell'inutile riforma costituzionale». Critico sulla fiducia anche Piero Liuzzi di Forza Italia secondo cui «la fiducia sul decreto legge cultura/turismo strozza il dibattito e non agevola il dialogo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino