Via 80 da Lignano, 35 assegnati alla Val Canale

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UDINE - (AL) «Qui i diversi livelli istituzionali hanno dialogato molto bene fra loro - Regione, Prefetture, sindaci - e perciò non c'è una vera emergenza». Così ieri la presidente della Regione, Debora Serracchiani, incontrando a Udine il viceministro Filippo Bubbico, le cui dichiarazioni in tema di attenzione all'immigrazione via terra l'hanno «rassicurata». Se l'Europa assumerà una diversa considerazione del fenomeno migratorio, come ieri è stato auspicato ripetutamente, si vedrà.

Intanto, però, sul territorio regionale continua la quotidianità degli arrivi e dell'accoglienza: ieri mattina cinque afgani fermati a Tarvisio Basso dai Carabinieri; ieri sera il sindaco di Malborghetto ha affisso manifesti nei locali pubblici per avvertire la popolazione che stanno per arrivare all'hotel Saisera di Valbruna 10 tra afgani e pakistani. È la quota massima per la quale il Consiglio comunale aveva detto sì. Sono una parte degli 80 richiedenti asilo ospitati a Lignano in una struttura che deve essere ora lasciata libera per l'avvio della stagione turistica. Così 40 sono in partenza per i progetti Sprar in altre regioni italiane. Dei rimanenti, 10 a Valbruna e, pare, 25 a Pontebba.
Domenica a Udine nella caserma Cavarzerani si è allestita una tendopoli per ospitare 76 richiedenti asilo - una struttura temporanea di primo soccorso, è stato ribadito ieri in un incontro in Prefettura -, mentre il consigliere comunale udinese della Lega Nord Mario Pittoni ha lanciato «sette proposte per frenare i flussi, cinque di competenza nazionale e due che coinvolgono Bruxelles».
Oggi a Trieste arriverà il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione del Ministero dell'Interno.
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Il Gazzettino