Vertice tra Comuni per organizzare la Pordenone pedala

Vertice tra Comuni per organizzare la Pordenone pedala
AZZANO - PASIANOPasiano, Prata e Azzano attendono di sapere, dopo tanti eventi e sagre annullate, se potranno ospitare almeno la prossima Pordenone pedala. «Noi siamo pronti -...

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AZZANO - PASIANO
Pasiano, Prata e Azzano attendono di sapere, dopo tanti eventi e sagre annullate, se potranno ospitare almeno la prossima Pordenone pedala. «Noi siamo pronti - dice il patron della cicloturistica Luigi Tomadini - ma bisogna vedere se anche gli altri lo sono. Oggi non sappiamo se, con le norme attualmente in vigore anti-virus, possiamo dare il via all'organizzazione definitiva della cicloturistica, il 6 settembre. L'interrogativo che poniamo è: abbiamo il coraggio di fare una grande manifestazione?». La domanda Tomadini, presidente dell'associazione che da 48 anni porta su strada migliaia di cicloturisti, la rivolge alla Prefettura di Pordenone e la farà girare, nell'incontro di giovedì 25 giugno, anche ai rappresentanti dei territori comunali in cui dovrebbe transitare la carovana dell'edizione 2020: Pordenone, Pasiano, Prata e Azzano. La Giunta di Pasiano, con in testa l'assessore Marta Amadio, convinta sostenitrice della manifestazione non competitiva, ha già deliberato il patrocinio e un contributo di 3.000 euro, a parziale copertura delle spese di organizzazione. Il punto nodale da affrontare è a quante persone sarà circoscritta la partecipazione. I numeri di Pordenone Pedala solitamente si assestano tra i 3.800-4.500 iscritti, a fronte delle duemila persone ammesse, dalle attuali normative anti Covid-19, in un evento da svolgere all'aperto, garantendo il distanziamento interpersonale. «È vitale che la Prefettura cominci a darci qualche indicazione entro la fine giugno», ribadisce Tomadini. «Per organizzare la stampa dei biglietti, le medaglie, il percorso e tutto il lavoro di rifinitura ci vuole tempo. O le cose sono programmate bene, oppure anche un piccolo inciampo, con questi grandi numeri, diventa un grosso problema. La domanda che rivolgiamo alle autorità è: ci lasciate fare la Pordenone Pedala?». La Prefettura, «ci deve garantire la chiusura delle strade dove passeremo» chiarisce il presidente, e la Questura, che sovrintende alla pubblica sicurezza, «ci dovrà assicurare che tutto andrà bene al Parco Galvani, dove alla fine del percorso cucineremo la pastasciutta per migliaia di persone». Luigi Tomadini già a gennaio ha presentato la domanda al ministero della Difesa per ottenere, anche quest'anno, la collaborazione della Brigata Ariete, che fornisce le cucine da campo, il personale e la fanfara che suona alla partenza. Poi a maggio ha inoltrato le richieste di patrocinio e contributo alle amministrazioni comunali toccate dal percorso. Pasiano dovrebbe essere la tappa intermedia. La giunta del sindaco Piccinin ha stanziato il contributo straordinario, «anche in un'ottica di rilancio del territorio sia culturale che economico-sociale», nella delibera del 1° giugno. Ora, però, si attende il via libera prefettizio, per mettere a punto tutto. La visione di Tomadini, comunque, vira al rosa: «Sono ottimista. Primo perché se ci dicono che neanche a settembre si potrà fare, vuol dire che l'Italia non è ancora messa bene con il virus; inoltre pordenonelegge ha ufficialmente annunciato l'edizione 2020. Se potrà svolgersi una manifestazione che concentra in città migliaia di persone, c'è molta speranza anche per Pordenone pedala».

Cristiana Sparvoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino