Verdi, le fughe della pianista Filjak

Verdi, le fughe della pianista Filjak
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Sensibilità, carisma e forte temperamento, ma anche padronanza tecnica alla tastiera e una magnetica presenza scenica, abbinata a un repertorio molto ampio che spazia da Bach a Berio. Martina Filjak è la risposta balcanica al pianismo del nostro tempo, quando precisione e rigore non sono un limite al sentiment dell'interpretazione, soprattutto se sostenuta dalla capacità di affascinare il pubblico. Proprio l'avvenente pianista croata sarà protagonista questa sera al Teatro Verdi di Trieste Sala Ridotto Victor De Sabata (ore 20.30) - del secondo concerto in cartellone per la 17^ edizione del Festival Pianistico Trieste 2018 Giovani interpreti & grandi Maestri, curato e promosso da Chamber Music per la direzione artistica della musicologa Fedra Florit. A La Fuga e la passione ardente è dedicata la serata. Fughe come la Sonata n.32 in sol minore Hob XVI /44 di Franz Joseph Haydn, la celeberrima Toccata e Fuga in re minore BWV 565 di Johann Sebastian Bach, riletta da Ferruccio Busoni, e il Preludio e Fuga in la minore BWV 543 di Bach e Franz Liszt. In programma anche pagine in tema di Robert Schumann e di César Franck, come Prélude, Fugue et Variation in si minore op.18. Martina Filjak sta raccogliendo elogi a livello internazionale per la poetica passione che la ispira alla tastiera: quella musicalità che nel 2009 l'ha spinta in vetta al prestigioso Concorso di Cleveland, dopo aver vinto anche il Viotti a Vercelli nel 2007.

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Il Gazzettino