Ventidue miglia di fuoco per un'operazione sporca

Ventidue miglia di fuoco per un'operazione sporca
Indonesia: sono solo 22 le miglia che l'agente speciale James Silva (Mark Wahlberg) deve percorrere con la sua squadra super-addestrata per arrivare all'aeroporto e consegnare una...

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Indonesia: sono solo 22 le miglia che l'agente speciale James Silva (Mark Wahlberg) deve percorrere con la sua squadra super-addestrata per arrivare all'aeroporto e consegnare una spia ormai compromessa ai suoi, evitando il solito spargimento di sangue e di vittime innocenti. Ovviamente saranno le più terribili 22 miglia sotto un impossibile fuoco nemico che vedrà cadere tutti, un po' alla volta fino al grande rendez vouz finale che apre nuovi seguiti.

Alla sua quarta collaborazione con il regista muscolare e adrenalinico Peter Berg, Mark Wahlberg, qui anche produttore esecutivo, si carica sulle spalle il peso di un ennesimo action spara-spara che tenta di smascherare, a suo modo, i panni sporchi dell'America nella fase di passaggio dalla presidenza di Obama a quella di Trump. Come già accaduto in Deepwater- Inferno sull'oceano, Berg catapulta i suoi in un mondo pericolosamente in bilico, pronto letteralmente a esplodere una volta avviato il conto alla rovescia: i suoi eroi, come gli operai specializzati impiegati nelle piattaforme petrolifere, sono personaggi solitari che sacrificano tutto nel nome del lavoro, un tantino ossessivi e instabili come il Silva di Wahlberg, soldato con problemi di controllo della rabbia, sorta di crociato che espone la propria squadra a pericoli eccessivi finendo poi per pagarne lo scotto. E in una spirale di eventi sempre più vorticosa (e artificiale) che si affida all'occhio totalizzante e invasivo delle telecamere piazzate dappertutto e alla forza distruttiva dei droni spediti a far esplodere bersagli nemici, Berg racconta l'ennesima operazione sporca degli Usa sempre in prima linea contro i cattivi di turno, in un montaggio frenetico e superveloce che nasconde l'esilità di trama, psicologie e personaggi, lasciando Wahlberg libero di monologare in un mood da geniale- psicopatico che deve salvare il mondo ma non riesce a proteggere i suoi, beffati tutti dal gioco ancora più spietato di spie trioplogiochiste e di poteri occulti.

Chiara Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino