Venezia, dopo cento anni ritorna la Pala di Sant'Anna

Venezia, dopo cento anni ritorna la Pala di Sant'Anna
LA RISCOPERTAUn segnale forte di speranza perchè Venezia possa finalmente riaprire alla cultura e quindi al turismo di qualità. A darlo sono le Gallerie dell'Accademia di...

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LA RISCOPERTA
Un segnale forte di speranza perchè Venezia possa finalmente riaprire alla cultura e quindi al turismo di qualità. A darlo sono le Gallerie dell'Accademia di Venezia che da martedì 26 maggio saranno riaperte al pubblico consentendo al visitatore di ammirare una vera e propria chicca. Con il consueto orario giornaliero, escluso il lunedì. Si può acquistare il biglietto online, cosa consigliata. Oppure ci si mette in coda. Sapendo che occorre rispettare le distanze di sicurezza, il che significa che saranno ammessi in contemporanea solo 130 visitatori invece dei 400 usuali. Il direttore Giulio Manieri Elia, nel ringraziare i lavoratori e i collaboratori del museo per questo piccolo miracolo, sottolinea come fosse doveroso trasmettere un messaggio di fiducia sul futuro di Venezia, città d'arte per eccellenza.

IL RITORNO
Le buone notizie non finiscono qui. Per festeggiare l'evento ritorna, infatti, in via definitiva, la tela di Jacopo da Bassano Sant'Anna in trono con la Vergine bambina e i santi Girolamo e Francesco, firmata e datata 1541, un'opera giovanile considerato il fatto che Jacopo è nato intorno al 1515. Apparteneva alle Gallerie fin dal 1812, ma dal 1956 era in prestito al Museo Civico di Bassano del Grappa. Grazie alla disponibilità del sindaco di Bassano, Elena Pavan, e di Chiara Casarin, già direttrice del museo vicentino e tuttora membro del comitato scientifico delle Gallerie, e con il contributo di Roberta Battaglia, curatrice della pittura del Cinquecento. Piena collaborazione, dunque, e comunque Manieri Elia assicura che questo è solo l'inizio di uno scambio reciproco di prestiti. È un'opera giovanile, sottolinea Battaglia, che guarda al Pordenone per quanto concerne la composizione delle figure, ma che per il colore molto compatto, a larghe pennellate, si riferisce alla tradizione lombarda. L'eleganza e la luminosità del panneggio in alto, invece, anticipa il manierismo. Non un capolavoro, ma decisiva per conoscere l'iter creativo di Jacopo.
IL NUOVO ALLESTIMENTO

Per ora sarà provvisoriamente esposta a piano terra nell'ex chiesa della Carità Ma in autunno troverà la sua collocazione definitiva al primo piano, nelle stanze riservate al Cinquecento. Una di questa sarà interamente dedicata ai Bassano, dal capostipite Francesco a tutti gli epigoni. Con i loro soggetti: dalle quattro stagioni, ai celebri notturni, all'adorazione dei pastori. E qui sta un'altra buona notizia, inerente ai restauri, suddivisi in quattro lotti. In autunno sarà completato il secondo, ovvero andrà a regime tutto il primo piano. Per gli altri due, concernenti il piano terra, i tempi si sono un po' dilatati a causa di forza maggiore. È probabile il loro completamento entro i primi mesi del 2022. In ritardo di un anno rispetto alle iniziali aspettative. Del tutto giustificabile e senz'altro accettabile. Con la contropartita che, alla fine, le Gallerie potranno disporre di ben 6.000 quadri espositivi, ponendosi al vertice dei musei più importanti d'Italia. Dal punto di vista strutturale, ma soprattutto per gli assoluti capolavori che contengono.
Lidia Panzeri
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Il Gazzettino