Venezia-Dolomiti in poco più di due ore, lasciando l'auto in garage. Possibile? Sì, a bordo del Treno delle Dolomiti. Oggi sulla carta degli studi di fattibilità presentati...
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C'è solo - si fa per dire - da scegliere il tracciato, visto che gli studi di Sistemi Territoriali (la società incaricata dalla Regione per redigere le prime ipotesi) propongono due possibili percorsi. Il punto di partenza e quello di arrivo rimangono gli stessi: Calalzo e Cortina. Ma il binario può passare per Auronzo oppure puntare dritto sulla perla. Il tracciato ferroviario della Val Boite ha una lunghezza di 33 chilometri, un tempo di percorrenza stimato in 40 minuti, 5 fermate (Valle, Vodo, Borca, San Vito e Cortina Centro) e un investimento previsto di 710 milioni di euro (al netto di Iva ed espropri).
Il percorso della Val d'Ansiei è lungo invece 48 chilometri: 58 i minuti di percorrenza stimati, con 7 fermate (Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Auronzo, Tre Cime, San Marco e Cortina Centro), per un investimento di 745 milioni. Al Bellunese la scelta: in agosto l'assessore regionale De Berti sarà tra le Dolomiti per ascoltare il territorio, poi verrà fatta una sintesi. I tempi dovranno essere rapidi. «Vogliamo essere celeri - ha detto Zaia -. Se non ci saranno intoppi e se tutti i soggetti pubblici e privati interessati si dedicheranno con convinzione alla realizzazione di questo progetto, nel giro di una decina anni l'opera potrebbe essere conclusa. Le cifre? Non sono impossibili. L'obiettivo è quello di collegare Venezia a Cortina in poco più di due ore».
Il treno non sarà pronto per i Mondiali di Cortina. L'aeroporto, invece, sì. Parola di Zaia. Si tratterà di una piccola aviosuperficie turistica, simile a quella di Asiago. E vedrà atterrare e decollare i primi aerei già nel 2021 (con un investimento tra i 20 e i 25 milioni di euro). Non ha dubbi il governatore. «Ad Asiago siamo partiti da un piccolo cadavere, che era l'aeroporto già esistente, e siamo arrivati ad un aeroporto in gestione che alimenta un flusso di 22mila presenze l'anno - ha detto Zaia -. Penso che lo scalo turistico di Cortina possa essere concluso in tempo per i Mondiali; fortunatamente c'è anche un imprenditore che ci crede. È il territorio che ora deve dire di sì».
Tra ferrovia e pista di atterraggio, nella corsa a Cortina 2021 si muove anche la vecchia Statale 51. Non solo si muove: scalpita, pronta a finire sotto i ferri per rifarsi bella e soprattutto scorrevole. Il Piano Anas preparato appositamente per i Mondiali di sci mette sul piatto quattro varianti (Tai, Valle, San Vito e Zuel), per bypassare i punti neri della viabilità. Più altri interventi di rettifica in alcuni tratti del tracciato, di rifacimento dei guardrail e di miglioramento complessivo. Sul piatto ci sono 170 milioni di euro (più altri 70 per la viabilità della 51 bis e della 52 Carnica), e un'impostazione green: l'Alemagna diventerà una superstrada funzionale al trasporto rapido tra Longarone e Cortina. «Non potrebbe che essere così, visto e considerato il rispetto e l'amore che abbiamo verso questo territorio - ha detto Zaia -. Non è possibile che qualcuno pensi che i Mondiali di Cortina diventino l'occasione per devastare o far ricomparire Attila».
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Il Gazzettino