Veneto Nanotech, allarme sul futuro

Veneto Nanotech, allarme sul futuro
(m.luc.) «Ricerca e innovazione sono fondamentali per restare competitivi in un mercato ormai globale e, invece di sostenere un'eccellenza come Veneto Nanotech rischiamo di...

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(m.luc.) «Ricerca e innovazione sono fondamentali per restare competitivi in un mercato ormai globale e, invece di sostenere un'eccellenza come Veneto Nanotech rischiamo di perderla per l'incapacità da parte della Regione di dare un aiuto concreto: anche Rovigo rischia di perdere un'eccellenza come il laboratorio Ecsi, costato milioni di euro». Graziano Azzalin, capolista del Pd alle prossime elezioni regionali, rilancia l'allarme sul futuro della società di ricerca e sviluppo partecipata da Palazzo Balbi, su cui incombe il pericolo liquidazione, visto che scade domenica il termine per la ricapitalizzazione approvata lo scorso febbraio, mettendo in pericolo i laboratori di Rovigo, Padova e Marghera dove lavorano una cinquantina di dipendenti, molti dei quali con contratti a termine.

«È necessario un piano di sviluppo a medio e lungo termine perchè non è nell'immediato che gli investimenti in ricerca generano valore. Un centro come l'Ecsin di Rovigo è un vero gioiello e dovrebbe essere l'orgoglio di un'amministrazione che guarda al futuro. E al danno per la perdita di un'eccellenza con relativi posti di lavoro si aggiungerebbe la beffa, perché bisognerebbe restituire a Bruxelles i soldi dei progetti saltati, per non parlare delle risorse spese per le attrezzature di laboratorio». Il consigliere Azzalin punta l'indice sui «52 milioni di mance elettorali, che sono serviti a finanziare la Festa dell'Uva o il progetto sulle Dimore storiche cadorine, invece di progetti legati davvero allo sviluppo del territorio. Le uniche proposte serie in sede di bilancio, anche per Veneto Nanotech, sono venute ancora una volta dall'opposizione che ha proposto un emendamento al bilancio per stanziare un milione di euro oltre ai 350mila dati dalla giunta per coprire le perdite, garantendo poi il numero legale in aula per votarlo. Dalla maggioranza solo parole a cui, al solito, non sono seguiti i fatti. La politica deve ritrovare credibilità, anche per questo in Veneto è necessario voltare pagina». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino