Veneto, clima da maggioranza Draghi, malumori nella Lega

Veneto, clima da maggioranza Draghi, malumori nella Lega
LA MANOVRAVENEZIA Il dialogo tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale ha permesso di spostare 11 milioni nel bilancio di previsione. Fra l'aula e i corridoi di Ferro...

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LA MANOVRA
VENEZIA Il dialogo tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale ha permesso di spostare 11 milioni nel bilancio di previsione. Fra l'aula e i corridoi di Ferro Fini non sono così mancati reciproci attestati di apprezzamento fra il centrodestra e il centrosinistra, al punto da alimentare un po' di malumore nell'area zaian-leghista. Ad esprimerlo è stata in particolare l'ex capogruppo Silvia Rizzotto, accusando l'attuale speaker Alberto Villanova di «calare le braghe» di fronte alle minoranze, durante un vivace siparietto a cui hanno assistito una ventina di colleghi.

IL RETROSCENA
Trapelato ieri, il retroscena dà la misura del clima respirato in questo periodo a Palazzo, dove evidentemente non tutti apprezzano lo spirito da maggioranza Draghi ispirato dal governatore Luca Zaia, com'era già emerso con l'intervento del vicepresidente Nicola Finco sull'addizionale Irpef. «Oggi dimostriamo, con i numeri e con i fatti, che il modello Veneto è resistente e forte e, a fronte di una pressione fiscale pari all'1% pro capite, riusciamo a garantire misure a favore dei veneti del valore complessivo di ben oltre 17 miliardi», ha dichiarato l'assessore leghista Francesco Calzavara, ringraziato pubblicamente dall'opposizione. «È un bilancio uscito migliorato dopo il maxi-emendamento della Giunta, che contiene numerose misure sollecitate da tutte le minoranze: abbiamo provato a dare il nostro contributo fin dall'inizio della discussione e abbiamo trovato ascolto, penso sia alla risposta pronta ai tagli alla cultura, sia agli emendamenti accolti anche nel Collegato», ha affermato il leader dem Giacomo Possamai. Ha rilanciato l'omologo leghista Villanova: «L'apertura nei confronti delle opposizioni non era un atto dovuto, visti i numeri di cui godiamo in aula. Questo tipo di ascolto, comunque, mal si concilia con la rappresentazione che di noi fanno i gruppi di minoranza. Vogliono farci passare come un fronte sordo e chiuso alle sollecitazioni provenienti dai loro banchi. Non è così, tutt'altro. È però fondamentale ribadire una sostanziale differenza di visione su alcuni punti: i nostri sono due modi antitetici di intendere la politica economica».
I TONI

Pur nei distinguo, i toni restano garbati. Al punto che sembra aver dato più fastidio alla Lega l'irrituale presentazione degli emendamenti, poi difatti ritirati con la motivazione che si era trattato di «un errore», da parte degli alleati di Forza Italia. Per il resto, ciascuna forza rimarca i propri meriti sui singoli stanziamenti. «Recuperati 50mila euro per la promozione della legalità», esultano i dem Andrea Zanoni, Vanessa Camani e Francesca Zottis. «Approvata a mia proposta di sostenere la ricerca sull'Alzheimer con 50mila euro», annuncia la pentastellata Erika Baldin. «Salute, prevenzione crimine mafioso, donne, famiglie e apicoltura: accolte le nostre proposte», fa sapere la verde Cristina Guarda. «Stanziati 300mila euro per l'abbattimento delle barriere architettoniche», informa la leghista Alessandra Sponda. «Ci piace evidenziare l'attenzione ricevuta da una materia la cui delega compete al nostro assessore Elena Donazzan come l'istruzione», commenta Raffaele Speranzon (Fratelli d'Italia).
A.Pe.
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Il Gazzettino