Veneti dal mondo sul Cansiglio

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C'è un modello veneto anche per l'emigrazione: quello realizzato da gente che se n'è andata da questa regione per lavorare e dare un contributo alla crescita dei Paesi nei...

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C'è un modello veneto anche per l'emigrazione: quello realizzato da gente che se n'è andata da questa regione per lavorare e dare un contributo alla crescita dei Paesi nei quali sono andati in cerca di fortuna, dove oggi spesso ricoprono ruoli di primissimo piano, come il governatore di Melbourne o il sindaco di Sidney. Lo ha ricordato ieri il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo al 22° Cansiglio Day svoltosi nella piana della “Foresta da Reme” della Serenissima, in località Sant'Osvaldo, al confine tra le province di Belluno e Treviso, promosso dall'Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo, abbinato alla Giornata dei Veneti nel mondo.

Migliaia di trevigiani, bellunesi e veneti accorsi in Cansiglio da ogni parte della Regione, e del mondo, a rappresentare 5 milioni di emigranti veneti. Momento particolare anche per Goiulia Bottacin, la 26enne trevigiana di Paese rimasta due mesi in coma profondo dopoun incidente ad Orlando,negli Usa, da cui è uscita grazie alla sinergia tra Regione e Trevisani nel Mondo che aveva recepito l'sos partito da Orlando. «C'era una vita da salvare, e ora Giulia si sta riprendendo alla grande. - ha detto Zaia - Lo avremmo fatto per ogni nostro cittadino che avesse nei problemi nel mondo, grazie alle nostre associazioni presenti ovunque».

Delegazioni dal Brasile all'Uruguay (con il vice presidente della Consulta dei Veneti nel mondo Luciano Sacchet, di Montevideo, genitori bellunesi), dalla Germania alla Nuova Zelanda e Austrialia, e poi Francia, Svizzera, Lussemburgo, arrivati sul Pian con decine di pullman. Un mare di gagliardetti dell'associazione, labari e gonfaloni di decine di comuni. Giornata storica anche per l'alto profilo degli ospiti intervenuti. A cominciare dal cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero in Vaticano, trevigiano di Pieve di Soligo, che ha sottolineato nell'omelia: «Anch'io nel mio piccolo ho un titolo per essere qui: nel mio servizio alla Santa Sede sono sempre stato un prete che porta la valigia per il mondo. So che significa lasciare tutto, le radici che portiamo nel cuore. È questo un momento di grande memoria, gratitudine e speranza per il futuro». Con il cardinale,anche il vescovo di Belluno, Giuseppe Andrich, e altri sacerdoti. Il governatore Zaia ha inoltre donato una targa della Regione a Loretta Baldassar, Vittoriano Speranza e Luigi Nasato, che si sono distinti per l'attività svolta all'estero tenendo alto il nome del Veneto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino