Vendeva su Facebook macchine agricole fantasma

Vendeva su Facebook macchine agricole fantasma
PORDENONEHa patteggiato l'azzanese che nel giro di tre mesi ha raggirato una quindicina persone, tra Azzano Decimo e Pordenone, con la scusa di vendere rasaerba, motocarriole...

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PORDENONE
Ha patteggiato l'azzanese che nel giro di tre mesi ha raggirato una quindicina persone, tra Azzano Decimo e Pordenone, con la scusa di vendere rasaerba, motocarriole cingolate e altri attrezzi agricoli. Giuliano Moretto, 51 anni, tuttora in custodia cautelare in carcere, ieri ha chiuso il procedimento penale con un patteggiamento davanti al gup Monica Biasutti. La pena concordata tra l'avvocato Giulio Cazzol e il pm Monica Carraturo è stata di 2 anni 3 mesi e 500 euro di multa.

L'uomo si spacciava per Luca o Mario, usava un falso profilo Facebook e fingeva di essere un dipendente di una ditta specializzata nella vendita di macchinari agricoli, la Sanoll Trattori o Sanoll Agricoltura (ditta che esiste in Alto Adige ma che non ha nulla a che fare con Moretto). Tra marzo e maggio 2019 l'uomo è riuscito a vendere materiale inesistente per circa 25mila euro, intercettando le vittime sulla piattaforma Marketplace. Ma grazie a una indagine del pool antitruffe online dei carabinieri della sezione di pg della Procura, il truffatore seriale è stato intercettato grazie alle tracce lasciate su internet e, soprattutto, in banca, dove si faceva accreditare i bonifici.
Lo scorso maggio è stato sottoposto a misura cautelare in carcere con l'accusa di truffa aggravata per aver commesso i fatti attraverso contatti telematici, dunque a distanza, che non hanno permesso al compratore di accertare l'identità, ma anche la serietà del venditore.

Il sito preferito da Moretto per truffare i compratori è Marketplace, mercato virtuale di Facebook. Postava le foto di trattori agricoli di marca a prezzi più che vantaggiosi presentandosi via web come Luca o Mario, e facendosi bonificare somme che variano da 700 a 3.500 euro in conti correnti aperti su diversi istituti di credito, comunque intestati a Giuliano Moretto, o facendosi accreditare le somme su PostePay. Nel maggio 2019 un azzanese ha scoperto l'inganno: l'Iban non era intestato alla ditta della quale il 51enne sosteneva di essere dipendente, ma allo stesso truffatore, che ogni volta che incassava il denaro si rendeva irreperibile. Nella sua rete è finito anche un pordenonese al quale ha venduto virtualmente un tosaerba, poi è stata la volta di un altro azzanese che ha acquistato un trattore fantasma, un altro una carriola a motore con cingoli, a un altro ancora un trattore taglia erba e uno un trattore usato. E così via continuando a vendere articoli fantasma che gli acquirenti hanno subito pagato, ma non hanno mai visto.
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Il Gazzettino