Vende pellet a un euro al sacco denunciato per truffa un 40enne

Vende pellet a un euro al sacco denunciato per truffa un 40enne
TREVISO - Le truffe negli acquisti online sono sempre in agguato, anche per beni di prima necessità, non soltanto nelle ormai classiche compravendite fasulle di apparecchiature...

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TREVISO - Le truffe negli acquisti online sono sempre in agguato, anche per beni di prima necessità, non soltanto nelle ormai classiche compravendite fasulle di apparecchiature elettroniche, telefonini o vacanze. Lo sa bene quel cittadino di Auronzo che, lo scorso inverno, convinto di cogliere un'occasione, comperando 1.200 sacchi di combustibile pellet per soli 1.600 euro, si è ritrovato al gelo, con il portafogli alleggerito. Soltanto con l'estate ha saputo che l'autore del raggiro è un trevigiano di 41 anni: lo hanno individuato i carabinieri, ai quali il cadorino ha sporto denuncia. «Il fenomeno delle truffe online registra un fisiologico aumento legato sia al fatto che sempre più la popolazione si rivolge ad internet per acquisti di ogni genere, sia al fatto che l'offerta dell'e-commerce è sempre più completa ed attraente», ammonisce il maggiore Cristiano Rocchi, comandante della compagnia dei carabinieri di Cortina.

Il lavoro dei militari, in differenti indagini, ha permesso di identificare e deferire alla magistratura cinque presunti truffatori, accusati di aver utilizzato siti internet di annunci per ingannare utenti della rete, in cerca di acquisti a buon mercato. Un trentenne calabrese di Acri ha denunciato alla stazione dell'Arma di Cortina di aver versato 450 euro per un drone radiocomandato, mai ricevuto. Un artigiano di Lozzo di Cadore è rimasto attratto da una saldatrice a buon mercato: versati 180euro su una carta poste pay non ha più avuto notizie: i carabinieri di Vigo di Cadore hanno individuato una truffatrice napoletana, 27 anni, già nota. Due casi analoghi, per l'acquisto di telefoni cellulari. Una donna moldava si è rivolta ai carabinieri di Caprile; un cadorino a quelli di Santo Stefano: entrambi hanno versato entrambi 600 euro, con bonifico bancario, ma senza ricevere l'apparecchio. Dopo lunghe indagini sono stati identificati un ventenne ed un sessantaduenne, entrambi con precedenti specifici.
Marco Dibona
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Il Gazzettino