Vanni Moscon, l'allenatore che sa vincere i campionati e salvare le squadre, sia in Veneto che in Friuli Venezia Giulia, è ritornato in sella e ha preso per mano l'Opitergina...
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Moscon, la attende un altro arduo compito?
«Molto difficile anche perchè se ne sono andati alcuni giocatori (Zanatta, Mattiuzzo, Perissinotto, Bianco, Granzotto), mi sono trovato una squadra con tanti giovani, da riprendere per mano, ma ora con l'arrivo di qualche esperto ci stiamo ritrovando».
Negli allenamenti e nelle amichevoli che squadra ha visto?
«Da rimettere in sesto, ma un gruppo che in questi giorni ha lavorato sodo. Alle amichevoli siano arrivati imballati per i carichi di lavoro, ma da domenica si inizia a fare sul serio con l'avvio del ritorno».
I nuovi arrivati?
«Si stanno inserendo gradatamente e nelle tre amichevoli ho cercato di ricompattare il gruppo, ora a De Filippo e Quell'Erba si è aggiunto anche il centrocampista De Pandis».
Sarà un a avvio tutto in salita?
«Non facile di certo ospitando il Passarella, quindi le trasferte di Nervesa e sul campo del San Giorgio Sedico e poi ospitiamo la capolista Noale. Ma è meglio affrontarle subito le squadre forti, ci devono far crescere».
Che mentalità deve avere la squadra?
«C'è da lavorare anche a livello psicologico, dimenticare il girone di andata e ripartire con il piglio giusto con quella voglia di fare risultati che è determinante. Solo quelli ci daranno autostima e fiducia. Finora si è vinto e incamerato poco, dobbiamo cambiare marcia, subire meno e realizzare qualche gol in più».
Il Noale ha ucciso il campionato?
«Li ho visti tre volte e anche quando non hanno dato il massimo hanno saputo fare risultato, sotto rete non perdonano e poi non subiscono gol. Ottengono quello che vogliono quindi se continuano così è la loro annata».
La corsa ai playoff?
«Nervesa prima di tutte, vera antagonista del Noale, poi Liapiave e Liventina ed altre come San Giorgio, Mestrina e Treviso».
E per evitare i playout?
«Ci sono squadre come Istrana e Vigontina che si sono rinforzate e il gruppo potrebbe restringersi; quindi bisogna non solo sperare in qualche passo falso delle avversarie, ma prima di tutto incamerare punti, fare la corsa sulla quint'ultima».
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Il Gazzettino