Vaccini, volano le prenotazioni Da lunedì chiamate a domicilio

Vaccini, volano le prenotazioni Da lunedì chiamate a domicilio
LA CAMPAGNAPORDENONE Le prenotazioni per il vaccino degli anziani ultraottantenni continuano a volare, dopo il boom delle prime 24 ore, e arrivano a quota 39.568, 12.893 solo...

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LA CAMPAGNA
PORDENONE Le prenotazioni per il vaccino degli anziani ultraottantenni continuano a volare, dopo il boom delle prime 24 ore, e arrivano a quota 39.568, 12.893 solo ieri. Ma da lunedì in provincia di Pordenone si aprirà un'altra partita importante: partiranno infatti le chiamate dell'Azienda sanitaria per raggiungere tutti gli ultraottantenni che godono già dell'assistenza domiciliare e che quindi non possono spostarsi per ricevere il vaccino. In regione sono circa 15mila, molti meno in provincia di Pordenone. Queste persone saranno contattate direttamente dal call center dell'AsFo a partire da lunedì e non dovranno prenotarsi da sole.

COME FUNZIONA
Una volta raccolte le adesioni, saranno fissati gli appuntamenti per le vaccinazioni a domicilio. «Ad effettuarle - ha spiegato il coordinatore della campagna vaccinale in Fvg, Michele Chittaro - sarà un medico e non un infermiere, dal momento che inseguito all'iniezione è necessario un periodo di sorveglianza di circa un quarto d'ora». In casi particolari, nei quali l'anziano può essere trasportato, la vaccinazione potrà avvenire comunque nei distretti.
Tornando alle prentazioni, «con questi numeri spiega Riccardi e tenendo conto che la disponibilità delle dosi previste consentirebbe di vaccinare circa 78mila persone, allora possiamo dire che in soli due giorni abbiamo raggiunto circa la metà del potenziale vaccinabile. Ciò significa che se le forniture della gestione commissariale saranno confermate, entro aprile, come programmato, riusciremo ad utilizzare tutte le dosi programmate per gli ultraottantenni».
L'APPELLO
«Le Regioni devono essere lasciate libere di agire, anche andando oltre i contratti europei se ciò serve a proteggere i propri cittadini dalla pandemia da Covid-19. Dunque deve essere loro concesso di sottoscrivere negoziati bilaterali propri con le compagnie farmaceutiche, per l'acquisto di dosi ulteriori di vaccino». Ne è convinto il presidente del Consiglio regionale Fvg, Piero Mauro Zanin, che così si è espresso a latere della cerimonia religiosa a cui ha preso parte, tenutasi nel duomo di Codroipo. «La letalità di questo virus, soprattutto in regione, non può lasciarci indifferenti - ha quindi aggiunto Zanin -, ma anzi impone una attenzione ancora maggiore. Come istituzioni, è nostro dovere essere accanto ai malati e alle loro famiglie, legiferando al meglio e senza perdere tempo, assumendoci la responsabilità di scelte forti e chiare».
LA FASE DUE

La Regione, quando inizierà a inoculare le prime dosi di AstraZeneca a insegnanti, forze dell'ordine e personale delle carceri (si parla dell'inizio di marzo), seguirà il distanziamento classico tra la prima e la seconda dose. Lo rendono noto le massime autorità politiche del Fvg. Nelle ultime ore, infatti, è emersa la possibilità che tra una somministrazione e l'altra del vaccino di Oxford possano passare anche 12 settimane (tre mesi): in Fvg, però si propende per la doppia iniezione intervallata al massimo da tre settimane, garantendo quindi tempi più brevi per l'immunizzazione delle categorie sensibili individuate per ora dal ministero. La seconda buona notizia sul fronte di AstraZeneca arriva dalle più recenti indicazioni diffuse dall'Organizzazione mondiale della sanità, che sembrano sgomberare il campo da equivoci e rendere il vaccino somministrabile anche alle persone con più di 55 anni. Un fatto, questo, che aprirebbe le porte alla vaccinazione di molti insegnanti, membri delle forze dell'ordine e carcerati che sino a questo punto erano rimasti esclusi dalle liste.
M.A.
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Il Gazzettino