Una serie di sedute straordinarie per vaccinare il più in fretta possibile circa 10mila bambini e ragazzi trevigiani che negli ultimi anni non sono stati totalmente coperti, sia...
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«Abbiamo già ricevuto diverse chiamate spiega Giovanni Gallo, direttore del servizio Igiene, sanità pubblica e medicina di comunità dobbiamo ancora vedere i dettagli del decreto, ma stiamo iniziando a organizzarci. Le stime dicono che nella Marca bisognerà vaccinare tra le 8mila e le 10mila persone. Non sono poche. Probabilmente verranno istituite giornate dedicate. Perché i nostri calendari sono già pieni. Ma siamo sempre stati all'altezza e lo saremo anche stavolta». I calendari sono pieni in particolare a causa delle migliaia di richieste di vaccini contro la meningite in seguito alla paura per i dieci casi registrati nell'ultimo inverno. La risposta al nuovo obbligo legato all'attività scolastica, però, non può attendere. Ormai non mancano che tre mesi a settembre. I tempi sono stretti. «Ma per l'iscrizione a scuola ha specificato il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli sarà sufficiente presentare la domanda per la vaccinazione».
Queste sono le 12 vaccinazioni obbligatorie: difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B ed haemophilus influenzae (raggruppati nell'esavalente), più morbillo, parotite, rosolia, varicella con l'aggiunta degli anti-meningococco B e C contro la meningite. Fino ad oggi la media delle famiglie trevigiane che rifiutavano l'esavalente si aggirava sul 5% del totale. Si saliva invece al 7% per quanto riguarda morbillo, parotite, rosolia e varicella. Adesso bisogna correre ai ripari: «Si andrà in modo graduale prevede Gallo ma credo che su un tema così importante arriveranno anche indicazioni regionali. Comunque oggi non c'è alcun problema con i vaccini raggruppati: sono sicuri e il sistema immunitario è in grado di rispondere bene».
C'è un nodo da sciogliere sull'obbligatorietà delle coperture. Il vaccino contro il meningococco B, ad esempio, è uscito solo un paio di anni fa. Ora sarà necessario farlo a tutti i ragazzi sotto i 16 anni senza distinzioni? In tre mesi sarebbe comunque impossibile. L'orientamento è quello di seguire per gli alunni più grandi il calendario delle vaccinazioni proposte quando erano bambini, non quelle introdotte successivamente. Altrimenti non si tratterebbe di andare a sanare le inadempienze, ma semplicemente di vaccinare tutti a tappeto. Su questo fronte, però, si attende ancora la conferma del ministro.
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Il Gazzettino