«Vacanze negate per i dializzati»

«Vacanze negate per i dializzati»
IL CASOUDINE Per i dializzati friulani sarà un'estate difficile. «Anche quest'anno in Friuli Venezia Giulia non sarà presente nessun centro dove i turisti possano effettuare...

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IL CASO
UDINE Per i dializzati friulani sarà un'estate difficile. «Anche quest'anno in Friuli Venezia Giulia non sarà presente nessun centro dove i turisti possano effettuare terapie dialitiche salvavita, la cosiddetta dialisi-vacanza». A chiedere con forza alla politica e alle istituzioni, a partire dalla Regione, di «farsi carico in prima persona dell'individuazione e dell'accreditamento di un'apposita struttura pubblica o privata da dedicare a questo servizio di cura essenziale che certo non può mancare in una regione a spiccata vocazione turistica», è il comitato Fvg dell'Aned, l'associazione che riunisce gli emodializzati.

IL SODALIZIO
Come spiega il vicesegretario del comitato regionale del sodalizio, Antonio Gobetti, per un paziente con insufficienza renale costretto alla dialisi la possibilità di trovare questo servizio vicino alla località scelta per le ferie «rappresenta una vera e propria liberazione dai vincoli della malattia». Secondo il comitato regionale, la dialisi-vacanza «non è un'opzione accessoria ma un diritto del malato». E, difatti, il sodalizio cita regioni come Trentino Alto Adige, Lombardia ed Emilia Romagna, Lazio e Sicilie, che da tempo sono attrezzate con «apposite strutture convenzionate dedicate». E il Friuli? A Lignano, ricorda Gobetti, presso una residenza turistica, c'era una struttura privata convenzionata con il servizio sanitario regionale, che faceva «quasi 500-600 sedute di dialisi a stagione», a beneficio sia dei turisti nostrani sia di quelli d'Oltralpe («Ne usufruivano anche villeggianti austriaci e tedeschi»). Poi, però, «nel 2017 per legittime scelte imprenditoriali è stato chiuso definitivamente». «Così - prosegue il vicesegretario - ci siamo trovati improvvisamente senza un posto per fare la dialisi in vacanza». E così molti pazienti hanno deciso di ripiegare su Bibione «mettendo in crisi il centro dialisi della località veneta che, pur nella difficoltà, ha cercato di accontentare quanti pazienti possibile». I dializzati che, invece, facevano capo alle spiagge gradesi, facevano affidamento, prosegue Gobetti, sul «turno che era stato attivato all'ospedale di Monfalcone, per i pazienti che si trovavano in villeggiatura nella zona. Ma da quest'anno non sarà più in grado di farlo per i turisti, per mancanza di personale». L'Aned aveva incontrato l'assessore regionale Riccardo Riccardi a fine ottobre scorso. Ma anche l'ipotesi di un centro dialisi-vacanza che potesse nascere alle terme di Lignano, «nonostante la volontà e l'impegno di tutti» non è andata in porto, sottolinea Gobetti. «L'idea è stata abbandonata. E anche su altri fronti Quest'anno, quindi, non abbiamo un punto di appoggio nella nostra regione. I pazienti, se vorranno, dovranno rivolgersi a Bibione». Da qui l'appello alla Regione.

Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino