A innescare l'indagine è stata una dipendente di un patronato al quale una donna si era presentata per la dichiarazione dei redditi. Quel giorno di marzo 2009 ha visto la...
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I due sono accusati di maltrattamenti ai danni dei due bambini, maschio e femmina. Viene ipotizzato il concorso, ma i ruoli sarebbero differenti. Il marocchino avrebbe concretamente messo in atto le condotte, picchiando brutalmente i figli della compagna, tenendo un atteggiamento minaccioso che li faceva vivere nella paura, costringendoli a restare inginocchiati sul pavimento per ore e in una occasione bruciando il dorso della mano della bimba con una forchetta scaldata poco prima sul fornello. Alla madre invece viene contestato di non avere impedito la commissione di questi reati, dando anzi istruzione ai piccoli affinché non parlassero delle punizioni. Il capo di imputazione colloca i fatti sino a marzo 2009.
Ieri in tribunale era prevista l'audizione della nonna materna dei bimbi. Quest'ultima tuttavia, visto il vincolo di parentela con l'imputata, sua figlia, si è avvalsa della facoltà di non rendere la propria deposizione. A difendere la donna l'avvocato Gianluca Masiero di Rovigo, che conta di arrivare all'assoluzione. Sottolinea come si sia di fronte a un processo assolutamente indiziario, senza alcun testimone diretto dei fatti ipotizzati. Si torna in aula, di fronte al giudice Silvia Varotto, a novembre: probabile la sentenza. Per i due bambini, tuttora minorenni, è stato nominato come curatore speciale l'avvocato Patrizia Trapella, costituita parte civile nel procedimento.
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Il Gazzettino