Usl 2, se ne vanno due dirigenti Pronto Soccorso senza primario

Usl 2, se ne vanno due dirigenti Pronto Soccorso senza primario
IL CASOTREVISO Rivoluzione tra i vertici dell'Usl 2: due dirigenti di primissimo piano, il direttore sanitario Marco Morgante Cadamuro e il primario del Pronto Soccorso Matteo...

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IL CASO
TREVISO Rivoluzione tra i vertici dell'Usl 2: due dirigenti di primissimo piano, il direttore sanitario Marco Morgante Cadamuro e il primario del Pronto Soccorso Matteo Pistorello, stanno per lasciare il proprio posto. Nel caso di Morgante si tratta di dimissioni: un mese fa ha annunciato la sua decisione al direttore generale Francesco Benazzi che ha subito informato il governatore Luca Zaia. Il primario invece ha scelto di prendersi sei mesi di aspettativa a stipendio zero sfruttando la possibilità prevista dal contrato che concede anche, in questo periodo di pausa, di lavorare a spot venendo pagato a gettone. In entrambi i casi la motivazione ufficiale è lo stress: troppe le pressioni dentro un'Usl impegnata in un complicato lavoro di crescita tra il problema delle liste d'attesa, la Cittadella sanitaria in divenire e la questione dello Iov di Castelfranco. Motivazioni comprensibili, ma dietro c'è dell'altro.

NEL MIRINO
Non è un caso che a lasciare il posto siano due figure centrali in settori molto delicati e finiti sotto l'occhio vigile della Regione: il responsabile del Pronto Soccorso, ovvero la prima linea del Ca' Foncello; e il manager cui è affidato il compito rendere fluido il lavoro della macchina sanitaria. E negli ultimi mesi i problemi non sono mancati, soprattutto legati all'annosa questione delle liste d'attesa. La Regione ha più volte chiesto spiegazioni e, a giugno, ha anche mandato gli ispettori proprio per verificare l'operatività del Pronto Soccorso trevigiano. Inevitabilmente la pressione sulle spalle dei vertici dell'Usl, a cominciare dal direttore Benazzi, è umentata a dismisura.
INCALZANTE
È noto che il governatore Zaia tenga particolarmente sotto controllo la sanità in generale e quella trevigiana in particolare. Qui, dallo Iov alla Cittadella sanitaria per citare i due fronti più caldi, le partite in ballo sono tante e importanti. E poi c'è la questione delle liste d'attesa: Zaia vuole risposte immediate e a Treviso devono correre. Benazzi ha chiesto un impegno ancora maggiore ai suoi dirigenti. E qualcuno ha deciso di farsi da parte.
LO SCENARIO

Morgante Cadamuro ha spedito una lettera a Benazzi in cui ammette di essere stanco e che la pressione dell'ultimo periodo è eccessiva. La stessa motivazione avanzata anche da Pistorello, che però ha optato per un disimpegno graduale scegliendo la strada dell'aspettativa lunga. Quando tornerà al lavoro, la guida del Pronto Soccorso sarà tutta da verificare. Intanto Bernazzi si sta muovedo per trovare forze fresche. L'intenzione è quella di accettare le dimissioni di Morgante ed è già partita la selezione del suo sostituto. Alcuni profili interessanti sono stati individuati ma la certezza è una sola: il prossimo direttore sanitario sarà una figura esterna all'azienda sanitaria, non ci saranno promozioni interne. Sul fronte Pronto Soccorso invece è ancora tutto aperto. La preoccupazione dei vertici dell'Usl 2 è di lavorare sui tempi d'attesa ma c'è il problema dei medici: su 26 ce ne sono 19 a disposizione. La sifida dei prossimi mesi e trovare sostituti. E Benazzi tifa perché vada in porto la decisione di Zaia di portare negli ospedali i giovani medici neolaureati che tanto sta faceendo discutere in questi giorni.
Paolo Calia
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Il Gazzettino