PORDENONE - Era uscito dall'aula del Tribunale di Pordneone salutato da un lungo e caloroso applauso. Diego Lorenzo, già gravemente malato, aveva sollecitato la sentenza di quel...
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«Sono sorpreso di tanto clamore - aveva detto dopo la sentenza -. Ora che il Tribunale mi ha assolto tutti mi stanno cercando tutti, io preferisco il silenzio. Il mio silenzio, che paradossalmente fa molto clamore, è una forma di rispetto. Quanto accaduto è un tema che deve far riflettere. Non ho panfili, nè case a Cortina o conti segreti; io e i miei fratelli Paola e Gianfranco abbiamo messo in azienda anche i fondi delle nostre assicurazioni per uscire dalla crisi e poter continuare a lavorare».
«Non è stato semplice per noi decidere di non pagare - aveva aggiunto il fratello Gianfranco -, abbiamo sempre pagato tutto e tutti. Quando ci siamo trovati con un conto da quasi 300 mila euro da un lato e gli obblighi nei confronti di dipendenti dall'altro abbiamo optato per questi ultimi. Di fatto noi stessi avevamo dei crediti dallo Stato e dai clienti. Purtroppo la crisi ci ha segnato come tanti altri imprenditori in quei tempi. Ci siamo comportati da padri di famiglia. E l'applauso dopo la sentenza per noi è stato emozionante».
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Il Gazzettino