Uscì dal tribunale assolto e salutato da un lungo applauso

Uscì dal tribunale assolto e salutato da un lungo applauso
PORDENONE - Era uscito dall'aula del Tribunale di Pordneone salutato da un lungo e caloroso applauso. Diego Lorenzo, già gravemente malato, aveva sollecitato la sentenza di quel...

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PORDENONE - Era uscito dall'aula del Tribunale di Pordneone salutato da un lungo e caloroso applauso. Diego Lorenzo, già gravemente malato, aveva sollecitato la sentenza di quel procedimento in cui era finito imputato con l'accusa di omesso versamento di 262 mila euro di ritenute Irpef per conto dei dipendenti della Poolmeccanica, l'azienda di famiglia da 50 addetti e 7 milioni di fatturato. Il tribunale lo aveva assolto con formula piena, restituendogli quella dignità che aveva sempre rivendicato. Aveva dovuto scegliere, messo alle strette dalle richieste di rientrare avanzate dalle banche e le commesse saltate: o pagare gli stipendi ai dipendenti e i fornitori, oppure versate le ritenute. E non aveva avuto dubbi.

«Sono sorpreso di tanto clamore - aveva detto dopo la sentenza -. Ora che il Tribunale mi ha assolto tutti mi stanno cercando tutti, io preferisco il silenzio. Il mio silenzio, che paradossalmente fa molto clamore, è una forma di rispetto. Quanto accaduto è un tema che deve far riflettere. Non ho panfili, nè case a Cortina o conti segreti; io e i miei fratelli Paola e Gianfranco abbiamo messo in azienda anche i fondi delle nostre assicurazioni per uscire dalla crisi e poter continuare a lavorare».
«Non è stato semplice per noi decidere di non pagare - aveva aggiunto il fratello Gianfranco -, abbiamo sempre pagato tutto e tutti. Quando ci siamo trovati con un conto da quasi 300 mila euro da un lato e gli obblighi nei confronti di dipendenti dall'altro abbiamo optato per questi ultimi. Di fatto noi stessi avevamo dei crediti dallo Stato e dai clienti. Purtroppo la crisi ci ha segnato come tanti altri imprenditori in quei tempi. Ci siamo comportati da padri di famiglia. E l'applauso dopo la sentenza per noi è stato emozionante».
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Il Gazzettino