UDINE - «Tutto regolare», secondo la logica perseguita di una «partenza la più morbida possibile». È iniziata così ieri la vita operativa delle Uti, le Unioni territoriali...
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C'è «un'unica criticità», ha ammesso, ma dettata da «una situazione molto particolare» e che riguarda l'Uti del Livenza, il cui presidente e sindaco di Aviano è per motivi di salute non operativo e deve essere sostituito dal vice sindaco. «Non ci sono ostacoli» invece all'avvio delle Unioni che i sindaci ribelli chiamano «fantasma», quelle 6 cioè il cui Statuto è stato approvato dal commissario nominato dalla Regione, una nomina bocciata dalla recente sentenza del Tar su ricorso di alcuni Comuni. «Il 30 giugno mi sono incontrato, insieme allo staff dell'assessorato e all'Avvocatura della Regione, con queste 6 Uti - spiega Pantonin -, poiché ci era stato posto un quesito in merito. Abbiamo risposto, anche con l'avvallo del parere dell'avvocato Luciani che ha assistito la Regione al Tar, evidenziando le ragioni per cui gli atti compiuti sin qui da queste Uti sono assolutamente legittimi».
Dunque, si va avanti. Si parte con la gestione comune di programmazione e pianificazione sovracomunale, progettazione europea servizi di ambito socio assistenziale, nonché funzioni di servizio quali il sistema informativo, il catasto, lo Sportello unico per le attività produttive , ma «è chiaro che in questi primi due, tre mesi non ci aspettiamo rivoluzioni - osserva l'assessore -. Fondamentale è che si sia avviata la macchina». Anche le Province ieri si sono alleggerite, e parecchio, di funzioni e personale. Sono state trasferite alla Regione agricoltura, cultura e sport, edilizia scolastica per la parte di programmazione - mentre gli interventi di costruzione e manutenzione saranno trasferiti ai Comuni con il primo ottobre -, istruzione, trasporto pubblico locale, motorizzazione e viabilità. Sono transitati alla Regione 459 dipendenti.Antonella Lanfrit Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino