Una sagra senza autoironia che festa paesana è?

Una sagra senza autoironia che festa paesana è?
Forse a mancare nella storia della miss rosatese in margine alla sagra locale è stata un pò di ironia. Lo fanno capire dalla canonica rosatese nel commentare tutto il parlare...

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Forse a mancare nella storia della miss rosatese in margine alla sagra locale è stata un pò di ironia. Lo fanno capire dalla canonica rosatese nel commentare tutto il parlare che si è fatto su questo avvenimento.

«L'idea originaria era prendere in giro la mania di miss di qua e miss di là - è stato il commento - ma forse la cosa è sfuggita di mano».
E così si pensa già all'anno prossimo con l'accantonamento del concorso delle miss che sarà sostituito da una sfilata di abiti da sposa da parte di figlie e nipoti, con contorno di altri concorsi allegri come Barzelletta, Befanona, Tatuaggio, ecc. In fondo una sagra, anche se religiosa, per essere tale, fanno capire, deve pur sempre avere un carattere sornione, scherzoso, ironico: altrimenti che sagra è?
In questo verso va letto anche il lungo sogno che mons. Giorgio Balbo ha descritto nel foglietto parrocchiale, sogno che si riferisce al 22 agosto dell'anno prossimo, sabato di sagra, in cui ci sarebbero tanti concorsi un pò burloni rispetto alla mania dei tanti concorsi estivi.
Il parroco sembra voler difendere il Comitato sagra ed i suoi duecento volontari.
Una stoccata c'e l'ha anche per chi si è lamentato della mancata tombola. Non si riusciva ormai a coprire le spese con la vendita delle cartelle, hanno fatto sapere quelli del Comitato. Ad ogni modo come ogni anno anche questa volta nella sagra il don si è mescolato con i volontari ed ha servito "francescanamente" ai tavoli.
Un contatto diretto, fuori dagli schemi, anche perché "abbiamo bisogno sempre di non prenderci troppo sul serio".
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Il Gazzettino