Una notte in piazza come i barboni

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Massiccia la partecipazione alla seconda edizione della "Notte dei senza fissa dimora" organizzata dalla Caritas diocesana vicentina e gestita, qui a Bassano, da numerosi volontari soprattutto giovanissimi. L'iniziativa, volta alla sensibilizzazione attorno al tema della cosiddetta «via anagrafica», ha preso il via sabato sera alle 18 in piazza con l'attivazione di laboratori dedicati ai più piccoli, per poi proseguire con la testimonianza di due specialiste, l'avvocato Maria Monica Bassan e la psicologa Mariagrazia Manfuso, entrambe dell'associazione Avvocati di Strada di Padova. Dopo un intermezzo musicale e una sosta gastronomica, alcuni volontari si sono accampati per la notte sotto le stelle in piazza Libertà. «Il riscontro dell'iniziativa è stato più che soddisfacente. A dormire», spiega Francesca Gambasin, organizzatrice, «eravamo in diciassette, perlopiù giovani ma - aggiunge - abbiamo avuto tra noi anche un padre con un figlio di una decina d'anni. L'obiettivo della serata - continua - era quello di focalizzare l'attenzione sul problema della via anagrafica, per il quale abbiamo attivato anche una petizione informale diretta ai Comuni che ancora non ne siano provvisti: per legge, quando un soggetto non possiede una residenza non può nemmeno accedere a diversi servizi e, quindi, sempre più, i Comuni gli attribuiscono una via anagrafica fittizia per andargli incontro e ovviare a questo inconveniente. Il problema - fa notare - è che non tutte le amministrazioni sono ancora attrezzate per tale servizio, oppure lo forniscono ma in maniera superficiale. Bassano, in questo, - puntualizza - è molto sensibile e da tempo offre la via anagrafica a chi ne abbia la necessità». I numerosi laboratori per i piccini erano incentrati sui luoghi frequentati dai cittadini senza fissa dimora. «Per i bambini è stato stimolante entrare a contatto con tematiche tanto importanti attraverso il gioco. La serata è stata anche una buona occasione - spiegano i volontari - per far conoscere l'attività di Casa San Francesco: c'è sempre più bisogno di persone che abbiano voglia di spendere un po' del loro tempo in progetti di questo genere». La struttura, fornita di poco meno di venti posti letto, è adibita alla mensa serale e all'accoglienza notturna nonché al servizio docce la domenica mattina, anche per esterni. Durante la giornata alcuni ospiti sono impegnati in un laboratorio a Campese e, perlopiù, vengono stimolati ad attivarsi per la ricerca autonoma di un lavoro.

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Il Gazzettino